Le tanto ricercate mascherine mediche stanno diventando una minaccia per l’ambiente a causa dei loro materiali e dell’inciviltà di molti che le gettano dove si trovano.
Senza dubbio la ricerca delle mascherine mediche, è una delle scene che credo ci faranno ricordare in futuro quest’epidemia. Un’altra che speravo di non vedere mai, sono invece quelle delle mascherine non gettate nel bidone. Sul loro uso, non mi dilungherò, dato che le opinioni a riguardo sono molteplici e al di fuori delle mie competenze specifiche.
L’aumento dei rifiuti
Com’era prevedibile i rifiuti ospedalieri stanno aumentando, ma questo non ci preoccupa, in quanto sono correttamente gestiti. L’ISS ci ha fornito le giuste linee guida per smaltire i nostri rifiuti, soprattutto quelli che potenzialmente possono essere contaminati. Questi DPI sono dispositivi monouso che devono essere sostituiti spesso.
Le mascherine non sono create in tessuti bensì in materiali specifici filtranti a base di polipropilene che non è biodegradabile. Questo può causare ingenti danni ambientali, soprattutto in ambiente marino.
Molti sono i gruppi ambientalisti che stanno denunciando il possibile danno ambientale che potrebbe nascere, soprattutto in luoghi dove non si è ancora attenti alla raccolta dei rifiuti. Arrivano da tutto il mondo immagini di persone che raccolgono dalle piagge mascherine gettate con la massima incuranza. Se la pandemia dovesse aggravarsi, sicuramente le mascherine diventeranno una costante per tutti.
Secondo il fondatore di Oceans Asia, Gary stokes:
“Abbiamo visto la diffusione delle mascherine per sole 6/8 settimane, ma in volume massiccio. Stiamo già osservando gli effetti sull’ambiente”.
L’organizzazione impegnata nella salvaguardia del mare, ha fatto sapere che su una spiaggia delle isole Soko vicino a Hong kong, sono state recuperate 70 maschere mediche e una trentina la settimana successiva. Il problema delle microplastiche marine potrebbe aggravarsi, portando alla distruzione e compromissione di molti habitat.