Si terrà giovedì 5 la prima udienza per il processo a carico di Michele Bravi, accusato di aver ucciso una donna in un incidente stradale
Trepidazione per le sorti del cantante Michele Bravi che questa settimana sarà coinvolto nelle fasi iniziali del processo per l’incidente che causò la morte di una donna. Tutti gli aggiornamenti
Il terribile incidente mortale
Il cantante vincitore di X-Factor venne coinvolto la sera del 22 novembre 2018 in un incidente stradale a Milano in via Chinotto.
Nello schianto con l’auto guidata dal cantante rimase uccisa una donna di 58 anni, Rosanna Colia che stava transitando con la sua moto.
Bravi in stato di choc diede la prima versione dei fatti ai soccorsi del 118 e carabinieri giunti tempestivamente sul posto ma la sua versione è stata contestata dall’accusa.
Il cantante infatti sarebbe accusato di aver eseguito senza adeguata attenzione e controllo degli specchietti retrovisori un’inversione a U che pur consentita su quella strada, avrebbe colto di sorpresa la donna in moto sbalzandola per molti metri sull’asfalto, uccidendola.
L’avvocato di Bravi Manuel Gabrielli avrebbe inizialmente impostato la difesa sostenendo che:
“Le responsabilità in ordine alla provocazione del citato incidente stradale sono oggetto di valutazione e studio, pur essendo già emersi concreti elementi di innocenza di Michele Bravi”
Al via il processo contro Michele Bravi
La famiglia di Rosanna Colia non ci sta ed ha sollevato numerose polemiche contro il cantante che pur avendo disdetto tutti gli impegni di lavoro, non avrebbe contattato la famiglia nemmeno per le condoglianze come riporta Fanpage.
Le indagini intanto proseguono e proprio per definire l’esatta dinamica dell’incidente la Pm Alessandra Cereti ha disposto una consulenza cinematica.
Nessuno dei coinvolti nel processo per ora ha rilasciato dichiarazioni ma la Procura ha fissato per il 5 di dicembre la data dell’udienza preliminare per il cantante Michele Bravi che comparirà davanti al giudice Luigi Gargiulo per rispondere all’accusa di omicidio stradale per la quale potrebbe scontare dai due ai sette anni di pena.