Una questione annosa quella dei migranti che si trovano sulla Sea Watch, che resta davanti a Lampedusa parlando di suicidio. Cosa sta succedendo?
Solo ieri lo sbarco di alcuni migranti che si trovavano dentro la nave Ong – ovvero bambini con le famiglie – ma adesso la questione si fa molto più complicata.
La situazione sulla Sea Watch
In questo nostro articolo abbiamo spiegato tutto quello che è avvenuto in merito alla nave Ong tedesca – dapprima con il salvataggio in acque libiche di 65 persone e poi della rotta verso l’Italia.
Nonostante la diffida il Viminale ha concesso lo sbarco di 18 persone, di cui bambini con le proprie famiglie e di una donna disabile, così da metter loro in sicurezza.
Successivamente è stato chiesto alla Sea Watch di allontanarsi e approdare in un altro porto, che non fosse quello Italiano (diffidati nel farlo), ma loro non si sono mossi dalle acque territoriali.
Il comandante ha annunciato che vorrebbero approdare per ragioni umanitarie, violando la diffida della Guardia di Finanza e passando il limite delle 12 miglia.
La portavoce italiana della Ong – Giorgia Linardi – è in constante contatto con la guardia costiera – come si evince da Il Fatto Quotidiano:
“ci sono persone a bordo che parlano di suicidio”
A bordo ci sono 47 persone e la loro scelta è quella di tentare l’approdo a Lampedusa, rischiando per ragioni umanitarie.
Le parole di Matteo Salvini
Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha evidenziato e confermato, che i porti italiani restano chiusi:
“abbiamo soccorso malati, ustionati e neonati”
Il divieto nell’approdo e nell’avvicinamento resta, soprattutto per chi non rispetta le leggi e mette in pericolo la vita delle persone:
“una ong straniera, non può decidere chi entra in italia”