I monopattini elettrici, ma anche gli altri veicoli di questo tipo, non sarebbero molto ecologici. A sostenere questa visione, sarebbe uno studio americano che afferma che il loro impatto ambientale, dipende dalla tecnologia impiegata per la loro produzione, distribuzione e ricarica.
Spesso i monopattini elettrici sono definiti come i mezzi ecologici per antonomasia, ma questo non risulta veritiero nei fatti. Non produrranno Co2, però non sono del tutto dei mezzi green, se osserviamo tutta la filiera dalla produzione fino alla ricarica del mezzo.
Monopattini elettrici, una scelta non green:
Un recente studio dell’Università della Carolina del Nord, ha analizzato il ciclo di vita del monopattino, partendo dalla sua costruzione. L’impatto ambientale di qualsiasi cosa prodotta, si deve valutare sin dalla sua origine. Per fare questo, si deve partire dai materiali impiegati, per poi capire che tipo di mezzi andrà a sostituire e la sua vita tecnica.
Dalle pagine di Environmental Research Letters, possiamo leggere i calcoli delle emissioni prodotte nella costruzione dei monopattini elettrici, al loro trasporto, ricarica delle batterie e al loro futuro smaltimento, una volta esaurite.
La nuova moda dello sharing mobility:
In Europa e negli USA assistiamo sempre più alla diffusione della condivisione di questi mezzi, chiamata sharing mobility. Secondo i ricercatori, questa filosofia crea un maggior impatto sull’ambiente, dato che per permettere la condivisione, si devono creare strutture adeguate. Stiamo parlando dei sistemi definiti dockless, perché non prevedono la riconsegna ad una specifica una torretta di ricarica (dock). I monopattini elettrici, devono quindi essere recuperati ogni volta da operatori, che sono sempre in movimento. Per ridurre questo, si dovrebbero utilizzare mezzi elettrici per il recupero dei monopattini elettrici.
Il problema dei materiali e della fonte della ricarica:
Le componenti sono per lo più in alluminio, prodotte in Cina per risparmiare e distribuiti in tutto il Mondo. Altro problema è la batteria, composto per lo più del prezioso litio. Questo materiale deve essere smaltito, ad un prezzo decisamente alto. Le ricariche partono dalla presa e nel caso di mezzi condivisi, è come minimo quotidiana. L’energia impiegata in queste operazioni, viene prodotta maggiormente da combustibili fossili, fonti non rinnovabili per antonomasia. Si dovrebbe quindi aumentare la percentuale di materiale riciclato e prodotto in loco, per ridurre l’impatto ambientale e preservare risorse, nella produzione degli e-scooter.
Le conclusioni dello studio:
Per gli studiosi se tutti gli elementi di cui abbiamo parlato vengono essi insieme, possiamo dire che questi e-scooter inquinano molto meno di un’auto elettrica ma molto più di un autobus diesel che si muove in una zona trafficata. Il professor Jeremiah Johnson coordinatore dello studio ha detto
“La bicicletta, anche quella elettrica, è quasi sempre più rispettosa dell’ambiente rispetto all’utilizzo di uno e-scooter condiviso, che ha bisogno di auto e camion per essere prelevato e riportato in servizio”