Nadia Toffa ha ricevuto tantissimi messaggi di addio davvero strazianti. Alcuni colleghi però solo adesso rompono il silenzio sul suo tumore
A darle notorietà è stato sicuramente il programma più seguito di Italia Uno, Le Iene. Ma anche Nadia Toffa ha dato tantissimo al programma. Con il suo bel visino, il caratterino da ribelle e le parole provocatorie finalizzate a smascherare gli ipocriti, ha dato davvero tanto. A raccontare un particolare inedito sulla sua malattia, Alessandro Migliaccio, un collega giornalista d’inchiesta e autore de Le iene.
Nadia Toffa e l’origine del suo tumore: ‘Si inca**ava per tutte le persone malate’
Nadia Toffa era davvero una donna speciale. Nessuno dopo la sua morte ha potuto fare a meno di dirle addio. Intervistata dal Mattino, Alessandro Migliaccio, noto giornalista di inchiesta napoletano e autore de Le Iene dal 2001 rivela:
“Una donna eccezionale, professionista straordinaria“.
Così, intervistato dal Mattino, Alessandro Migliaccio, giornalista d’inchiesta napoletano e autore delle Iene dal 2001.
Migliaccio ha ricordato in particolare i servizi della Toffa sulla Terra dei Fuochi e il cancro:
“Era molto coinvolta, spesso in auto – quando spegnevo la telecamera – mentre tornavamo si sfogava e si incazzava per tutte quelle persone ammalate, per i bambini con poche speranze di vita perché il mostro, come lo chiamava, li stava uccidendo“.
La iena teneva tantissimo al suo lavoro, alla sua missione. Non ha mai smesso di pensare e lottare per gli altri, fino all’ultimo respiro. Nadia si lasciò andare a delle confidenze con l’amico e collega quell’occasione:
“Le dissi che secondo me respiravano un’aria piena di veleni e lei replicò ‘vieni da me a Brescia e il veleno te lo faccio sentire io nell’aria della mia città“
Un’aria malsana, piena di veleni.
Nadia avvelenata dalla sua città
Secondo Alessandro Migliaccio, Nadia avrebbe sviluppato il tumore respirando i veleni che la terra dei fuochi del Nord ha prodotto negli anni. Queste le parole rilasciate al Mattino:
“potrebbe essere vittima di una Terra dei fuochi del Nord“.
Il giornalista napoletano nel suo ritratto della Iena h anche sottolineato come nella mente di Nadia non c’era che un solo obiettivo nel lavoro:
“doveva aiutare il prossimo“.
Proprio in questo risiedeva il suo essere speciale, un’anima bella che adesso ballerà per l’eternità:
“Nadia non era una persona comune, ma assai speciale. Se entravi nella sua vita, ci restavi per sempre”.
Purtroppo le persone così sono uniche e molto spesso hanno vite assai brevi.