Per Boccia, il numero delle regioni rosse potrebbe aumentare nei prossimi giorni. Conte, invece, introduce il tema del Natale 2020.
Il Natale 2020 non potrà essere caratterizzato da due settimane di liberi tutti.
Le nuove zone rosse
I commercianti e tutti gli operatori e lavoratori più penalizzati dalla suddivisione a zone attendono molto il Natale 2020. Intanto, il ministro Francesco Boccia è intervenuto alla trasmissione di Rai 1, Oggi è un altro giorno, ha invece affermato che probabilmente, sulla base del monitoraggio dei dati dei prossimi giorni, alcune nuove regioni potrebbero diventare zona rossa.
Il ministro per gli Affari Regionali non ha escluso la possibilità di differenziare, all’interno delle regioni, diverse zone, con possibili allentamenti delle misure nelle singole province. Per ripartire, però, è necessario mettere in primo piano la salute.
Previsioni non proprio ottimistiche
Giuseppe Conte non poteva che affrontare un tema caldo: come sarà il Natale 2020? Ovviamente, com’era prevedibile, lo scenario non è molto confortante per chi pensava di viverlo in modo tradizionale.
Conte, infatti, ha ribadito l‘impossibilità di allentare le misure per una settimana, in occasione delle feste. Se dovesse esserci un liberi tutti, infatti, si potrebbe riavere un picco dei contagi a Gennaio.
Insomma, potrebbe essere possibile fare e ricevere doni ma in modo più sobrio. Il tema è stato affrontato dal Premier nel corso dell’assemblea dell’Anci. Ansa ha riportato le sue parole:
“A Natale dobbiamo già predisporci a passare le festività in modo più sobrio: veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non è possibile. Al di là delle valutazioni scientifiche occorre buonsenso”.
Ovviamente, i doni servirebbero per far ripartire l’economia. Le restrizioni, invece, ad evitare di stressare ancora le terapie intensive.
Insomma, le ipotesi che in molti si affrettano a fare, è che sarà un Natale caratterizzato da un parziale lockdown, con negozi aperti e visite a parenti stretti permesse.