Si prepara un nuovo vertice tra chi vorrebbe più rigidità durante le feste e chi gradirebbe si adottasse una linea più morbida.
Incontro a breve tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione.
Natale in zona rossa
Si stanno delineando gli aspetti del nuovo vertice che si terrà a breve, forse stasera o domani, tra Giuseppe Conte e i capidelegazione. Un incontro previsto al fine di concordare le misure che si adotteranno e che detteranno le regole sul Natale ormai alle porte.
L’Ansa riporta che con molta probabilità si andrà verso regole più limitative, sembra non ci siano grandi dubbi su questo punto, tuttavia sembra che, secondo fonti di governo, il confronto non è ancora concluso e ci si dovrà aggiornare.
Il tempo necessario a che il delegato di Italia Viva, Teresa Bellanova, in fase di ritorno da Bruxelles, possa partecipare alla discussione.
Il Natale spaventa il governo
In previsione degli inevitabili periodi di “aggregazione famigliare”, in occasione delle festività natalizie, il governo vorrebbe evitare un innalzamento della curva pandemica nei periodi dal 24 dicembre al 7 di gennaio.
Una eventualità che spaventa il governo al punto di decidere, come ultima ratio, di mettere l’Italia in quei giorni in zona rossa.
Il governatore pugliese Michele Emiliano ha detto:
“Hanno chiesto a noi governatori cosa ne pensavamo, era l’unico modo per non rischiare dal 7 gennaio in poi una esplosione dei contagi”.
Parrebbe che ci sia un accordo circa le misure da adottare, ovvero la zona rossa fino all’Epifania.
Il presidente del Veneto Luca Zaia avrebbe chiesto misure di contenimento durante la riunione tra governo e Regioni.
Anche il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, cosi come il ministro della Salute Roberto Speranza e i rappresentanti di Lazio, Friuli Venezia Giulia, Molise, sembrano essere in accordo con quanto si prospetta. Infatti lo steso Zaia ha ribadito:
“Se non chiudiamo tutto adesso ci ritroveremo a gennaio a ripartire con un plateau troppo alto”.
In realtà il coro di assensi alla zona rossa, non è cosi unanime, c’è chi vuole una linea più leggera, come il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il quale non vede la necessità di una stretta ulteriore.