L’omicidio di Ana Maria è stato molto più crudo e violento di quanto gli inquirenti pensassero, dopo la terribile testimonianza dell’uomo che diceva di amarla
L’omicidio di Ana Maria è avvenuto in maniera violenta, dopo che Antonino ha scoperto della gravidanza e lei ha assicurato che avrebbe raccontato tutto alla moglie.
L’incontro tra Ana e Antonino
Una ragazza di 30 anni di origine rumena, ma adottata quando era piccola da una coppia della provincia di Palermo. Lui – Antonino Borgia imprenditore edile – la incontra per caso e iniziano una relazione nonostante lui fosse sposato.
Una storia facile che pian piano per la ragazza è diventato qualcosa di molto serio, soprattutto a seguito della scoperta della gravidanza. La ragazza ha raccontanto tutto all’uomo che non ne voleva sapere: è stato in quel momento che lei lo ha messo davanti ad una scelta.
Era pronta a dire tutto quanto alla moglie o a stare zitta, in cambio di 3mila euro. Il suo corpo viene trovato nelle campagne siciliane lungo la statale 113 e i Carabinieri hanno fermato – dopo alcune indagini – l’uomo con la quale la ragazza aveva una relazione.
La terribile testimonianza di Antonino Borgia
Dopo un lungo interrogatorio Borgia confessa di essere stato lui ad ucciderla e racconta – come si evince dal TgCom24 – la modalità del tragico delitto.
Si sono incontrati in un cantiere dove l’impresa dell’uomo stava effettuando alcuni lavori e, dopo aver avuto un rapporto intimo, hanno iniziato a litigare violentemente.
Secondo la ricostruzione e la sua testimonianza, Borgia estrae un coltello e la colpisce sulla pancia. Dall’intercettazione si evice chiaramente quanto la donna urla:
“ma che fai, aspettiamo un bambino…io ti amo”
Dalle telecamere di videosorveglianza si nota quindi la ragazza che cerca di fuggire e chiedere aiuto, quando lui la afferra e la invita a salire sul furgone convincendola che l’avrebbe portata in ospedale.
Ma lungo la strada un nuovo litigio porta Borgia a colpirla violentemente sulla testa con un bastone, per poi tagliarle la gola. Si disfa poi del suo corpo tra le campagne: le aggressioni sono state segnalate ai Carabinieri grazie a due testimoni rimasti anonimi:
“voleva dire tutto a mia moglie”