Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Collegno, avvenuto lo scorso 30 aprile. Alex Pompa, 18 anni appena, uccise il padre a coltellate.
Il giovane avrebbe agito per difendere la madre dall’ennesima violenza da parte della vittima. Spunta ora l’sms che il fratello di Alex, poco più grande di lui, aveva inviato allo zio proprio la sera dell’omicidio di Collegno.
Il drammatico delitto
Era la sera del 30 aprile scorso quando Alex Pompa, 19 anni, uccise il padre, Giuseppe Pompa, con 24 coltellate. In casa con loro c’erano anche la moglie e l’altro figlio della coppia, poco più grande di Alex.
Il 19enne colpì il padre, operaio 52enne, con 24 coltellate, per difendere la madre ed il fratello dall’ennesima violenza.
Stando a quanto raccontarono anche i vicini di casa, pare infatti che nella casa luogo della tragedia le liti fossero all’ordine del giorno. Circostanza confermata poi anche dalla moglie della vittima e madre dell’omicida, che ammise le continue vessazioni e gelosie da parte del marito.
Dissidi continui che la sera del 30 aprile sono finiti in tragedia. Alex sarebbe intervenuto per salvare la madre ed il fratello dall’ennesima crisi violenta del padre.
L’sms allo zio prima dell’omicidio
Come riferisce anche Fanpage, ci sarebbe ora un sms inviato dal fratello di Alex, Denis, 21 anni, allo zio. Il ragazzo avrebbe chiesto aiuto poco prima che si consumasse la tragedia.
“Sei l’unico che ascolta. Devi intervenire in modo drastico. Qui rischiamo tutti la vita”
è il contenuto del messaggio inviato da Denis.
I ragazzi e la moglie di Giuseppe Pompa erano vittime dei continui scatti d’ira dell’uomo. Gelosie e vessazioni che la donna non aveva mai denunciato, per timore di ritorsioni sui figli.
Dall’analisi dei tabulati telefonici è emerso un quadro difficile e pesante a carico della vittima. Pare che l’operaio chiamasse contiuamente la moglie, anche cento volte al giorno, per conoscere i suoi spostamenti.