Per i giudici di Brescia Alberto Stasi resta in carcere ma la decisione finale sulla revisione per l’omicidio di Garlasco è rimandata.
La Corte d’Appello di Brescia ha deciso che Alberto Stasi dovrà per ora restare in carcere, la difesa rimane convinta della sua non colpevolezza nell’omicidio di Garlasco ed attende le prossime udienze.
Alberto Stasi non molla: la richiesta di revisione
Il 36enne Alberto Stasi è l’unico imputato per la morte della povera Chiara Poggi, fin dalle immediatezza del delitto avvenuto il 13 agosto 2007.
La ragazza ha perso la vita nella sua villetta di Garlasco e la versione del suo fidanzato, l’ultimo a vederla ed il primo a ritrovarla con il cranio fracassato non ha mai convinto i giudici.
Per questo Stasi sta scontando la pena definitiva a 16 anni di reclusione emessa nel 2015 nel carcere di Bollate.
L’uomo si è però sempre dichiarato innocente ed il suo nuovo avvocato Laura Panciroli ha nei mesi addietro presentato un’istanza di revisione come spiega lei stessa a Giallo.
“Abbiamo chiesto di rivedere la sentenza di condanna.. Abbiamo scelto argomenti nuovi a nostro avviso decisivi e seri”
La decisione dei giudici della Corte d’Appello
Chiamati a decidere se prendere in considerazione l’istanza di revisione erano i giudici della Corte d’Appello di Brescia che nelle scorse ore si sono pronunciati.
Come riporta Fanpage la prima novità arriva dalla conferma della detenzione per Stasi.
Per i giudici non è ammissibile che venga scarcerato, sospendendo la pena dei 16anni in attesa della decisione sulla revisione.
Alberto dovrà dunque continuare ad essere recluso nel carcere di Bollate dove vive da 4 anni e mezzo, occupando anche una posizione lavorativa come centralinista.
La decisione sulla revisione però non è arrivata ma i giudici hanno stabilito di rimandare a nuove udienze, a settembre, la discussione in merito.
Dal punto di vista della difesa potrebbe essere visto come una mezza vittoria, la spia che la richiesta non è stata archiviata immediatamente.
La mamma di Chiara si era già pronunciata duramente contro la revisione, affermando che per la famiglia della giovane di Garlasco il colpevole è già stato trovato dalla legge.