La criminologa, consulente di parte della famiglia di Eleonora commenta le ultime evidenze sull’omicidio di Lecce: De Marco perché ha ucciso?
La personalità del killer di Lecce Antonio De Marco è ancora in via di definizione e su questo punto si incentrano ora le indagini ed i pareri discordanti dei consulenti di parte. Il parere di Roberta Bruzzone.
La vita di De Marco dopo il delitto: il racconto della escort
L’efferatezza del delitto di Lecce in cui hanno perso la vita la povera Eleonora Manta ed il fidanzato Daniele De Santis la sera del 21 settembre scorso ha portato gli inquirenti a vagliare il movente passionale.
A compiere la mattanza nell’appartamento di via Montello 2 un giovane di appena 21 anni reo confesso: Antonio De Marco.
Lo studente di infermieristica ha infierito sui due fidanzati con più di 50 coltellate, finendoli sul pianerottolo della palazzina, incurante dei molti testimoni.
Non solo, De Marco aveva architettato un piano preciso per torturare ed uccidere Eleonora e Daniele in quella casa dove aveva abitato anche lui per un mese un anno fa.
L’estrema crudeltà del gesto e le affermazioni di De Marco dopo l’arresto potrebbero essere compatibili con un movente di natura sessuale?
Il commento di Roberta Bruzzone: “Il vero movente..”
Molte testate giornalistiche hanno riportato le varie testimonianze sulla vita di De Marco precedente all’omicidio.
E’ descritto come un ragazzo docile e studioso dai coinquilini della nuova casa in cui abitava il giovane.
Secondo uno dei testimoni Antonio stava scoprendo di essere omosessuale ed avrebbe potuto manifestare in modo tragico la sua ossessione.
Non vi sono però conferme di nessun tipo riguardo ad un interesse sessuale di De Marco né verso Eleonora né verso Daniele.
A La Vita in Diretta è intervenuta la psicologa forense e criminologa Roberta Bruzzone, attuale consulente di parte della famiglia di Eleonora.
La dottoressa Bruzzone ha fatto notare un punto molto importante per la valutazione della personalità di De Marco, punto da cui partire per cercare di comprendere il vero movente dell’omicidio.
Da quanto è emerso infatti, Antonio De Marco aveva degli incontri sessuali con prostitute ed escort, anche nei giorni immediatamente successivi alla mattanza.
“Non mi stupisce, anzi conferma quello che era già un mio parere in base alle carte processuali, ossia che lui sia assolutamente eterosessuale”.
La Bruzzone grazie proprio alla testimonianza della escort esclude dunque che la notizia di una presunta omosessualità di De Marco sia reale. Di conseguenza il movente del delitto non sarebbe affatto quello sessuale ipotizzato.
“Con questa vicenda il movente di natura passionale o sessuale non ha nulla a che vedere”
Secondo la criminologa dunque il motivo che ha spinto il killer ad agire sarebbe da ricercare in altri piani della sua personalità. Il limitarsi a considerare la pista passionale sarebbe una “semplificazione” della vicenda.