Durante il processo per l’omicidio di Giuseppe a Cardito, il medico legale ha spiegato la terribile sequenza e come sia stato barbaramente ucciso il povero bambino
L’omicidio di Giuseppe a Cardito si fa ancora più agghiacciante, dopo la descrizione dei poliziotti e del medico legale durante il processo.
Il processo per la morte di Giuseppe Dorice
E’ in corso il processo per l’omicidio del piccolo bambino, massacrato di botte da Tony Badre compagno della madre Valentina Casa.
Oltre al piccolo è stata picchiata violentemente anche la sorellina Noemi, rimasta in ospedale per molto tempo. Durante il processo – che vede come imputati la madre e il compagno – sono state ascoltate le testimonianze della sorellina Noemi e dei due poliziotti che hanno varcato la soglia di quella casa dell’orrore per primi.
Un occhio attento anche alle maestre della scuola di Noemi e Giuseppe, vista la loro conoscenza di tutta la vicenda nel corso del tempo – come ha confermato anche la piccola Noemi – seppur non avendo mai denunciato il fatto agli inquirenti.
Il racconto più agghiacciante spetta al medico legale che ha spiegato la sequenza dell’omicidio, in base ai suoi esami e l’autopsia sul corpicino del piccolo.
Il racconto terribile del medico legale
Il medico legale ha spiegato che Giuseppe sia stato afferrato al collo, come per strozzarlo con il piccolo che ha tentato di difendersi – come da dettaglio del Messaggero – ma le botte date con pugni e manico della scopa erano troppo forti:
“determinando una condizione incompatibile con la vita. i traumi hanno comportato l’interruzione delle fibre nervose del cervello. Prima il coma e poi la morte”
Una violenza brutale raccontata professionalmente dal medico legale e un atteggiamento di Tony Badre che ha lasciato senza parole. L’uomo ha ascoltato da dietro le sbarre senza alcuna espressione – mentre Valentina Casa ha assistito al racconto con sguardo basso e assente.