L’omicidio di Jessica Faoro crea ancora una scossa all’interno di ognuno di noi, ma ecco le motivazioni di quel tragico epilogo. Come ha agito Alessandro Garlaschi?
Un omicidio quello di Jessica, terribile che si aggiunge agli altri fatti di cronaca alla quale siamo abituati a raccontare. Ma come ha agito Alessandro Garlaschi e perché l’ha fatto?
L’omicidio di Jessica
Jessica Faoro era la ragazza di 19 anni assunta per assistere Alessandro Garlaschi – uomo con patologie e sposato – e residente presso la sua abitazione. Jessica è stata uccisa il 7 febbraio 2018 proprio all’interno di quell’appartamento con 85 coltellate seguite da un tentativo di eliminazione del corpo attraverso alcol e fiamme – non avvenuto.
E’ bastato un rifiuto alle continue richieste a sfondo erotico da parte dell’uomo per scatenare in Jessica, il desiderio di abbandonare quella casa – diventata oramai un incubo da sopportare. Come riportato da Il Messaggero, prima della vittima altre due donne hanno dovuto subire lo stesso trattamento chiedendo loro non solo assistenza per la sua malattia ma anche prestazioni particolari. Le richieste erano di indossare un perizoma lasciandosi fotografare mentre svolgevano i loro normali servizi domestici o altro di ancora più spinto.
Le motivazioni della sentenza
Alessandro Garlaschi è stato condannato all’ergastolo con rito abbreviato e il gup Alessandra Cecchelli ha rilasciato le motivazioni della sentenza.
Trenta pagine dove il giudice ha ricostruito tutti i fatti accaduti tra il 6 e il 7 febbraio senza tralasciare particolari. Il movente si aggira intorno all’ennesimo rifiuto sia di non sottostare alle sue richieste “particolari” ma anche della sua volontà di voler lasciare quella casa il prima possibile.
Nel testo si evince:
“in cambio di una casa pretendeva masturbazioni e giochi che la donna non voleva assecondare”
Per questo motivo la sua punizione è stata l’omicidio nella maniera più cruda possibile.