Omicidio Khrystyna Novak, il presunto killer dal carcere. “Sono innocente”

La giovane era scomparsa nel novembre dello scorso anno a Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa.

Khrystyna-Novak, svolta indagini

Qualche ora prima della sua scomparsa, il compagno di  Khrystyna era stato arrestato per possesso di armi e droga.

La scomparsa di Khrystyna Novak

Era il 2 novembre scorso quando di Khrystyna Novak, 29enne di origini ucraine, si persero le tracce.

La ragazza viveva a Castelfranco di Sotto, comune in provincia di Pisa, insieme al suo compagno, Airam Gonzalez Negrim.

Proprio il giorno della sua scomparsa, il 41enne, di origini spagnole, era stato arrestato perché trovato in possesso di armi e droga.

La coppia viveva insieme da qualche settimana e, stando a quanto ha riferito la madre della ragazza, Khrystyna avrebbe voluto seguirlo in Ucraina.

“Mia figlia era innamorata di quell’uomo, volevano andare a vivere in Ucraina dopo il matrimonio”,

aveva raccontato Rada Garmash, la mamma della 29enne, che continua a battersi per conoscere la verità.

Svolta nelle indagini: arrestato un vicino di casa

Lo scorso 23 marzo è arrivata la svolta nelle indagini per la scomparsa di Khrystyna.

Un vicino di casa della giovane, Francesco Lupino, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Si tratta di un 50enne fiorentino che sembra avesse avuto problemi di natura economica con il fidanzato della vittima, con cui era socio in affari.

La scomparsa della 29enne ucraina sarebbe stata quindi una vendetta nei confronti del 41enne, che proprio quel giorno era stato arrestato.

Del caso di Khrystyna Novak si è occupata diverse volte anche la trasmissione Chi l’ha visto? in onda su Raitre.

Dal giorno della sua scomparsa è stato sempre escluso l’allontanamento volontario.

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La 29enne non aveva una macchina. I suoi oggetti personali sono stati ritrovati in casa, ad eccezione del cellulare, che risulta spento proprio dal 9 novembre scorso.

Le prove contro il presunto killer

Gli indizi raccolti a carico del 50enne sono di gravissima entità, tanto che per l’uomo è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

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L’ipotesi degli investigatori è che Francesco Lupino abbia ucciso la vittima con dei colpi di arma da fuoco, proprio la sera della scomparsa.

Dopodiché, ne avrebbe occultato il cadavere, simulando un allontanamento volontario.

Come riferisce anche La Repubblica, infatti, il cellulare della 29enne era tornato attivo il 3 novembre, vale a dire il giorno seguente alla sua scomparsa.

Le celle del segnale telefonico sono state agganciate in diverse zone del pisano.

Ad indirizzare gli inquirenti verso l’arresto di Lupino è stata anche la testimonianza di un cliente del tatuatore.

Il testimone avrebbe riferito agli agenti di aver visto Lupino portare via dei sacchi neri dalla sua abitazione e caricarli in macchina, proprio la mattina del 3 novembre.

Il movente del delitto resta ancora da chiarire, ma sembra che il tatuatore fosse coinvolto nel giro di affari che la mattina della scomparsa avevano portato all’arresto del compagno della vittima, Airam Gonzalez Negrim.

Sembra che Khrystyna avesse convinto il compagno ad uscire da quell’attività illegale, richiesta che potrebbe aver provocato l’azione omicida del suo socio.

Intanto il presunto omicida continua a dichiararsi completamente estraneo ai fatti.

Intanto Airam Gonzalez Negrin, compagno della vittima, mira a rientrare in possesso della casa dove viveva il presunto killer con la compagna e i figli.

 

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