I racconti dell’agghiacciante omicidio Manduria si riempiono di dettagli e le testimonianze dei ragazzi non possono lasciare indifferenti
Riflettori ancora accesi sull’omicidio Manduria e sulla modalità dei gesti, ricostruite non solo tramite i video dell’aggressione ma anche con la ricostruzione delle testimonianze.
La tragica morte di Antonio Stano
Antonio Stano è il pensionato di 66 anni vittima della baby gang che lo ha seviziato, picchiato e perseguitato per molti giorni sino all’epilogo di cui tutti siamo a conoscenza.
Una città che sapeva ma non si era resa conto della gravità della situazione, mentre Antonio non chiedeva aiuto e si chiudeva in se stesso senza raccontare nulla di quello che subiva da tempo.
La sua morte ha scosso l’opinione pubblica, con i filmati del suo massacro che han girato per le chat di gruppo su WhatsApp e alcuni adulti che hanno cercato di insabbiare tutto – come dal coraggioso racconto di una ragazza di 16 anni.
Il tremendo racconto di uno dei ragazzi
Per le indagini sulla morte di Antonio Stano sono stati fermati otto ragazzi, di cui sei minorenni, per andare avanti sul capire tutta la dinamica dell’aggressione, bullismo e rapimento dei pochi soldi che aveva in casa.
Uno dei ragazzi fermati di 19 anni ha ammesso di aver partecipato, seppur non attivamente, raccontando quello che è accaduto e le parole di Stano durante l’ultima tragica aggressione:
“urlava implorando con disperazione di fermarci”
La sua auto era stata notata dai vicini di casa durante la spedizione punitiva di quella notte, le sue informazioni non sono dettagliate ma permettono comunque agli inquirenti di aggiungere elementi importanti.
Da poco tempo frequentava un gruppo di ragazzi che quel sabato sera decisero di
“andare a sfo****e il ‘pazzo’ che abitava di fronte”
Evidenzia che ci sono stati un susseguirsi di tre episodi violenti con aggressioni e insulti, ripresi direttamente dal suo cellulare e poi trasmesse online.