Smentita la versione del fidanzato, Pietro Morreale, che aveva invece raccontato che era stata la 17enne a darsi fuoco da sola dopo un violento litigio.
Il ragazzo resta in carcere con l’accusa di omicidio ed occultamento di cadavere.
L’omicidio di Roberta Siragusa
Era la notte tra il 24 ed il 25 gennaio scorsi quando Roberta Siragusa, 17enne di Caccamo, venne brutalmente uccisa dal suo fidanzato, Pietro Morreale.
Al culmine di una violenta lite, il 19enne diede fuoco alla ragazza, dopo averla tramortita, per poi cercare di disfarsi del suo corpo, gettandolo in un dirupo.
In questa seconda fase, il ragazzo potrebbe essere stato aiutato da un complice.
Roberta e Pietro erano stati ad una festa il sabato precedente al ritrovamento.
Intorno all’una di notte erano stati visti andare via. Poi della ragazza nessuna traccia, fino a quando, intorno alle 9 di domenica 24 gennaio, Morreale non ha fatto ritrovare il corpo senza vita della 17enne, nascosto in un dirupo.
Il giovane, tuttora detenuto nel reparto psichiatrico del carcere Pagliarelli, non ha mai confessato il delitto, anzi continua a dichiararsi estraneo ai fatti.
La ragazza sarebbe stata uccisa in un campo abbandonato di Caccamo.
A riprova di ciò ci sarebbero i riscontri dei tabulati telefonici sui cellulari della vittima e del fidanzato, che hanno agganciato le celle presenti in quella zona, poco dopo l’una di sabato 23 gennaio.
Andata via dalla festa, Roberta aveva inviato un messaggio ad un amico, dicendogli che il fidanzato voleva avere un rapporto con lei.
La ragazza però aveva promesso all’amico che sarebbe tornata di lì a breve alla festa, ma quella sera Roberta non sarebbe più tornata.
Il video che incastra Morreale
Come riferisce anche Tgcom24, il video delle telecamere di sorveglianza di un locale che si trova nei pressi del campo sportivo e che riprende gli ultimi istanti di vita della 17enne è stato depositato in Procura durante l’incidente probatorio.
Nel video si vede una persona gettare del liquido (probabilmente benzina) sulla ragazza e poi darle fuoco, il che smentisce in pieno la versione di Morreale, che ha sempre raccontato che la fidanzata si era data fuoco da sola al culmine di una lite.
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Durante l’incidente probatorio, in aula erano presenti anche i genitori ed il fratello di Roberta Siragusa.
I risultati dell’autopsia
La 17enne, trovata senza vita in un dirupo nelle campagne di Caccamo, è morta per asfissia.
Stando ai riscontri dell’esame autoptico, sul corpo di Roberta Siragusa, la ragazza sarebbe stata prima stordita con un colpo in testa, poi data alle fiamme mentre era ancora viva, come conferma anche il video.
Il cadavere di Roberta, ritrovato in fondo a un dirupo, era parzialmente bruciato. Una parte della testa era completamente rasata.
Non è chiaro se l’omicida le abbia rasato i capelli, in un atto di estrema violenza nei suoi confronti, o se si siano bruciati nell’incendio.
Quello che sembra ormai chiaro agli inquirenti è che il modo in cui la ragazza è stata ritrovata cozzi totalmente con la versione dei fatti fornita da Pietro Morreale, in carcere per l’omicidio della fidanzata.
Il ragazzo ha infatti riferito agli inquirenti che Roberta si sarebbe data fuoco da sola e poi, sempre di sua volontà, si sarebbe gettata in un dirupo.
Tutti gli indizi raccolti finora sembrano però smentire del tutto la versione di Morreale, che resta l’unico indagato per la morte di Roberta Siragusa.
L’agonia della 17enne è durata dai 2 ai 5 minuti.
La morte della ragazza è sta causata da:
“Un arresto cardio-circolatorio e respiratorio conseguente al gravissimo stato di shock causato dalle estese e gravissime ustioni del capo e soprattutto del tronco e degli arti superiori, fino alla carbonizzazione di ampi segmenti di superficie corporea”,
come ha spiegato il consulente tecnico Alessio Asmundo.
Trovate tracce di sangue e capelli bruciati nell’auto di Morreale
Nell’auto di Morreale i Ris hanno trovato delle tracce di sangue e capelli bruciati, che appartengono proprio alla giovane fidanzata.
Come riferisce anche Fanpage, Pietro Morreale ha picchiato Roberta prima di ucciderla.
Poi ha caricato il cadavere semicarbonizzato della fidanzata nella sua auto, sul sedile posteriore, e lo ha abbandonato nel dirupo.
La 17enne ha cercato di sottrarsi alla furia omicida del fidanzato, ma è stata spinta a terra, come dimostra anche un taglio che si è procurata sotto il mento, cadendo su una pietra.
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