Sotto osservazione la casa dove è morta Rosina Carsetti a Natale ed i cellulari dei famigliari indagati per omicidio.
In famiglia e tra le conoscenze di Rosina Carsetti spuntano diverse versioni dell’ultimo periodo vissuto dall’anziana. Molti punti rimangono ancora oscuri, ecco quali.
La morte di Rosina Carsetti a Natale, cosa non torna
La morte della povera Rosina Carsetti è avvenuta a Natale ed all’inizio è sembrata la conseguenza di una rapina da parte di uno sconosciuto, in provo di Macerata.
Questa infatti la versione della figlia della 78enne, Arianna Orazi , che assieme al figlio 18enne Enea Simonetti viveva con i genitori.
Quella sera la donna ha chiamato il 112 raccontando che un ladro si era introdotto nella villetta di Montecassiano per una rapina. La tragica conseguenza sarebbe stata la morte della donna, non per malore come inizialmente ipotizzato, ma soffocata.
La versione non ha convinto gli inquirenti che hanno messo sotto indagine tutti i famigliari.
A non tornare nella dinamica soni alcuni elementi che risaltano nelle fotografie della scena del crimine, come mostrato dalla trasmissione Storie Italiane del 12 gennaio.
Nelle foto si vedono i locali messi a soqquadro ma come fanno notare gli ospiti in studio, si nota un solo cassetto aperto.
Le imposte alle finestre risultano chiuse dall’interno e ci si chiede come sia possibile che il ladro sia entrato da lì, senza fare rumore ed abbia strangolato Rosi.
In più un altro punto del racconto della figlia non convince: il ladro avrebbe legato il marito di Rosina, Enrico Orazi, in bagno ad una sedia presa da un’altra stanza. E tutto senza che la figlia poco distante si accorgesse di nulla.
Le indagini della Procura: le piste da approfondire
La Procura ha messo dunque sotto indagine tutta la famiglia che conviveva con l’anziana: figlia, marito e nipote.
Gli inquirenti stanno vagliando le varie testimonianze oretta ricostruire la vita di Rosina nell’ultimo periodo.
Ad alcuni amici e vicini di casa la donna aveva raccontato di star vivendo un brutto periodo, vessata dai famigliari. Rosy avrebbe raccontato di angherie di ogni tipo e poco prima della morte, il 19 dicembre, avrebbe contattato un centro antiviolenza.
Proprio la testimonianza dell’operatrice del centro antiviolenza che ha parlato con Rosi è al vaglio degli inquirenti.
Altro elemento da valutare è la situazione economica di Rosina e della figlia. L’anziana si era venduta poco tempo prima dei gioielli per 1310€ come racconta l’inviato di Storie Italiane ma non è tutto.
La figlia di Rosi l’anno precedente aveva venduto la casa intestata a lei ed al padre trasferendosi con i genitori. E proprio da quel momento pare che la situazione fosse peggiorata.
Le versioni sono contrastanti, ma i tre famigliari, tutti indagati per omicidio volontario e favoreggiamento, risultano coesi. Sostengono che al contrario Rosina fosse trattata con cura e riempita di regali ma ancora nulla è stato chiarito.
Certo è che la donna aveva chiesto aiuto ed ormai viveva sempre chiusa in casa nella villetta con le alte recinzioni ad occultare la vista. Cosa accadeva tra quelle mura? E cosa è successo davvero a Rosina?
Saranno i prossimi passi delle indagini a chiarire gli elementi ancora dubbi e si potrà si spera capire come sia realmente morta Rosina Carsetti.