Omicidio Vannini sotto i riflettori accesi dopo la decisione della Procura in merito all’accusa di Vannicola al maresciallo Izzo: è svolta sul caso?
Nell’omicidio Vannini ci sono tanti protagonisti, due dei quali il maresciallo Izzo e Davide Vannicola – testimone chiave che dopo la sua dichiarazione a Le Iene ha dato una svolta al caso.
L’accusa di Vannicola nei confronti di Izzo
Era il 15 maggio 2015 quando il povero Marco Vannini è deceduto a causa di una pallottola sparata in casa Ciontoli e successiva omissione di soccorso.
Il super testimone Davide Vannicola aveva raccontato a Le Iene – e successivamente agli inquirenti – che il maresciallo Izzo fu il primo quella sera a ricevere la telefonata di Antonio Ciontoli per chiedere un consiglio su quanto accaduto.
Izzo parlando con Vannicola avrebbe confidato che proprio durante l’interrogatorio:
“ho consigliato ad antonio di prendersi la colpa lui, invece del figlio”
Tanto che Vannicola conferma la confidenza da parte del maresciallo:
“mi ha detto che a sparare fu federico e non antonio ciontoli”
Il maresciallo – diretto interessato della vicenda – ha sempre smentito tutto, cercando di evidenziare la sua versione dei fatti ovvero la telefonata ricevuta alle 1,18 di notte da parte di Antonio Ciontoli:
“robè corri è successa una cosa tragica. vieni al pronto soccorso…vieni vieni”
La decisione della Procura su Izzo
Per il caso di cui sopra viene quindi aperto un fascicolo ma come riportato da Quarto Grado, il procedimento sarebbe stato archiviato da parte della Procura di Civitavecchia.
Che gli inquirenti non abbiano trovato prove concrete su questa vicenda? Le indagini intanto proseguono e il caso ha sempre dei punti aperti – che non trovano una risposta.