Nell’omicidio Vannini la denuncia di due prostitute verso Antonio Ciontoli sarebbe potuta servire, è opinione dell’avvocato. Ecco cosa è emerso.
A Chi l’ha Visto si è approfondito il caso dell’omicidio di Marco Vannini e degli ulteriori indizi che avrebbero potuto contribuire al processo. Ecco nei dettagli cosa è emerso su Ciontoli.
La riapertura del caso per l’omicidio di Marco Vannini.
La morte dell’appena ventenne Marco Vannini a causa di un colpo di pistola e del ritardo nei soccorsi che non gli ha dato scampo ha sconvolto l’Italia.
Moltissime persone si sono strette intorno a mamma e papà che hanno perso il loro unico figlio nel modo più assurdo: in casa della fidanzata ed alla presenza di tutta la famiglia di lei.
Il processo ad Antonio Ciontoli ed al resto della famiglia ( la moglie e i due figli Federico e Martina) ha portato un’attenzione mediatica impressionante.
L’opinione comune è che le sentenze dei due gradi di giudizio non siano state corrette.
La Cassazione ha però recentemente portato un primo riconoscimento per la famiglia di Marco, poiché ha stabilito che il processo si dovrà rifare e che l’accusa per Ciontoli debba essere di omicidio volontario.
“Vicenda gravissima e quasi disumana. Fu omicidio volontario”.
Queste le parole della Pg della Cassazione Elisabetta Ceniccola.
La denuncia delle prostitute verso Ciontoli: indizio ignorato?
Il caso tornerà dunque nelle aule e la trasmissione Chi l’ha Visto ha trattato un aspetto che non è stato considerato nei processi precedenti.
Secondo l’avvocato della famiglia Vannini sarebbe però potuto essere utile per avere ulteriori elementi di chiarimento circa la personalità dell’imputato, il padre di Martina, Antonio Ciontoli.
Si tratta di una denuncia presentata proprio nei suoi confronti circa 20anni fa da due prostitute.
Ciontoli, secondo le due donne si sarebbe presentato loro come poliziotto mostrando loro anche il tesserino.
In seguito però, l’uomo allora 32enne e già sposato con i due figli non avrebbe pagato la prestazione come convenuto.
L’accusa venne archiviata subito ma secondo l’avvocato Gnazi sapere cosa accadde sarebbe stato importante.
Anche il programma Le Iene ha fatto un appello alle due donne extracomunitarie a contattarli.
L’avvocato Gnazi che oggi difende i Vannini, in quell’occasione aveva trattato proprio il caso Ciontoli ma ammette di non ricordarsene.
“Non lo ricordavo, è avvenuto nel 2000”.
Come riporta anche Leggo.
Il quesito sollevato dalle trasmissioni TV potrebbe dunque avere sviluppi ulteriori, tali da permettere dei passi verso la verità sul terribile omicidio?