Omicidio Vannini “Non è stato Antonio Ciontoli”: è guerra tra i nuovi testimoni

Nuove piste e nuovi dubbi per l’omicidio Vannini tra scontro dei nuovi testimoni e la lettera anonima arrivata alla mamma di Marco. Ma ora che succede?

Omicidio Vannini
Omicidio Vannini

Nuovi fascicoli e testimonianze per l’omicidio Vannini, considerato uno dei casi di cronaca nera più complicato da risolvere viste tutte le incongruenze e le nuove segnalazioni.

Lettera anonima a mamma Marina

Come evidenziato dal settimanale Giallo e riportato su questo nostro articolo, i genitori di Marco hanno ricevuto una lettera anonima.

Un documento scritto a mano, della quale non si conosce il mittente ma mette luce su alcuni fatti molto importanti, invitando a valutare bene i fatti e controllare anche i tabulati telefonici.

Non solo, in questa lettera sembra ci sia anche la conferma del fatto che non fosse stato Antonio Ciontoli a sparare durante quella maledetta sera ma un’altra persona – vista la sua assenza da casa.

Antonio Ciontoli, infatti, sarebbe arrivato successivamente quando tutto era già stato fatto: è andata veramente così?

Scontro tra i testimoni del delitto di Marco

Vannicola ha raccontato la sua testimonianza al programma televisivo Le Iene, portando la tremenda vicenda ad un passo in avanti.

Una confidenza che l’ex maresciallo dei Carabinieri Izzo, mentre ora – come si evince da Il Messaggero, è il brigadieri Amadori ad essere stato sentito dalla Procura di Civitavecchia.

Con l’apertura di un nuovo fascicolo, Manlio Amadori è colui che confessò che proprio Ciontoli “non voleva inguaiare suo figlio”.

Un incontro di un’ora con l’uomo sentito non come indagato, che dichiara di non aver mai udito Izzo pronunciare quelle parole dando quindi la “colpa” a Federico Ciontoli per lo sparo.

I rapporti tra i due carabinieri, tra le altre cose, sarebbero buoni e condividono anche lo stesso immobile.

Durante la prossima settimana, potrebbe essere chiamato per un colloquio anche Roberto Izzo. 

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