Questa sera durante Le Iene ci sarà una nuova clamorosa testimonianza per l’omicidio Vannini che potrebbe cambiare il corso delle indagini
Una nuova agghiacciante rivelazione sta per essere mandata in onda questa sera durante la puntata de Le Iene su Italia Uno, con una testimonianza inedita e mai messa agli atti.
La polemica sulla richiesta della famiglia Ciontoli
Antonio Ciontoli è in carcere per scontare una pena ridotta da 11 a 5 anni, colpevole di aver ucciso Marco Vannini.
Sua moglie e di due figli sono stati invece condannati a 3 anni, mai scontati all’interno di un carcere con varie accuse tra cui l’omissione di soccorso. Ora la famiglia ricorre in Cassazione e chiede una riduzione ulteriore delle pene a loro accordate.
Le ipotesi sono molteplici, ma ciò che è certo è che il povero Marco è morto a causa di un colpo di pistola e per l’omissione di soccorso da parte della famiglia Ciontoli che lo ha lasciato all’interno di una vasca – urlante e dolorante.
Quello che emerge, sono nuove testimonianze inedite – come quella dei vicini di casa – che si aggiungono e regalano un quadro ancora più misterioso della già annosa situazione.
La nuova inedita testimonianza a Le Iene
Questa sera durante la messa in onda de Le Iene verrà lanciato un servizio esclusivo, con la testimonianza di Davide Vannicola – amico dell’ex comandante dei Carabinieri di Ladispoli Roberto Izzo.
Una confidenza fatta innocentemente che però potrebbe cambiare tutto il corso delle indagini. Davide Vannicola ha spiegato ai microfoni della trasmissione che Izzo si è recato da lui, per spiegargli una questione importante:
“amico mio, ho fatto una cavolata – a livello di coscienza non si può recuperare”
Evidenziando che sarebbe stata una cosa da portarsi dietro per tutta la vita in merito al caso di Marco Vannini.
Izzo avrebbe quindi raccontato un dettaglio clamoroso e inedito:
“ciontoli mi ha chiamato dicendo che hanno fatto un guaio grosso, mi devi aiutare”
“Hanno fatto” è la frase che ha lasciato perplessi tutti, sia Vannicola e sia Golia: implicitamente sembra proprio che Ciontoli abbia evidenziato di non essere stato lui a sparare, ma qualcuno dei suoi familiari.
Antonio Ciontoli quella sera ha contattato Izzo ancora prima di allertare l’ambulanza, per questo motivo l’ex comandante avrebbe sottolineato di avere alcuni problemi di coscienza.
Una chiamata e confidenza che non risulta agli atti, ma se confermata potrebbe ribaltare completamente tutta l’indagine sull’omicidio.