Morto il parroco che raccolse le confessioni intime di Bossetti, per gli inquirenti poteva conoscere la verità sull’omicidio di Yara. Ecco cosa è emerso.
Don Fausto il parroco che fu confessore e guida religiosa per Massimo Bossetti dopo l’arresto è venuto a mancare nei giorni scorsi. Molti pensano che custodisse anche la verità sull’omicidio di Yara Gambirasio. Ecco i particolari.
L’arresto di Massimo Bossetti e la vita in carcere
Fin dai primi attimi della scomparsa della piccola Yara Gambirasio da Brembate risalente al 2010 il caso ha tenuto tutti col fiato sospeso.
Il ritrovamento della tredicenne morta e l’arresto solo il 16 giugno 2014 di un muratore di Mapello pareva aver chiuso il caso.
Ma sia l’iter processuale che le polemiche nel’opinione pubblica rispetto alla condanna all’ergastolo di Massimo Giuseppe Bossetti non sono ancora placate.
Il Pool difensivo capitanato dall’avvocato Salvagni infatti pur dopo la chiusura dei tre gradi di giudizio ha continuato a sostenere l’innocenza di Bossetti cercando di dimostrarla con nuove analisi sui campioni di DNA.
In carcere Bossetti, padre di tre figli, ha continuato ad avere contatti con la moglie Marita Comi che lo ha sempre sostenuto.
Dal carcere Bossetti ha fatto anche recapitare numerose lettere ai giornali e trasmissioni che trattano cronaca per gridare la sua innocenza e accusare le autorità giudiziarie di non aver condotto le indagini con correttezza.
Ora la morte di Don Fausto, confessore di Bossetti potrebbe far perdere le speranze di arrivare alla verità
Don Fausto sapeva la verità sull’omicidio di Yara
In carcere Don Fausto fu una presenza fissa e di sostegno per Massimo Bossetti fin dall’arresto.
Il religioso infatti come lui stesso ha dichiarato si è occupato di raccogliere le confessioni intime e spontanee di Bossetti e di confortare il suo spirito come capita con tutti i detenuti.
“Che sia innocente o colpevole, a me è stato affidato un uomo…Chi ha sbagliato rimane comunque una persona”
Gli inquirenti fin da subito hanno pensato che il parroco avesse informazioni essenziali che riguardavano la verità sull’omicidio della piccola Yara.
Si era infatti evidenziata la tendenza di Bossetti ad utilizzare i colloqui con Don Fausto come mezzo per mandare e ricevere messaggi dalla moglie Marita sulle fasi processuali e su quanto avveniva in aula.
Le confessioni che però Bossetti affidava al prete in carcere erano però vincolate dal segreto e dunque non subirono mai intercettazioni.
“Sì, di Yara mi parlava ma solo rispetto a quello che emergeva dagli atti”
Avrebbe detto il parroco come riporta il settimanale Giallo.
Ora però Don Fausto, 68 anni, è morto a causa del coronoavirus e molti sono certi che con lui è scomparsa anche la possibilità di conoscere la verità su chi ha davvero ucciso Yara.