La Open Arms sembra aver vinto la sua battaglia e mentre Salvini firma il divieto, Trenta non ci sta e fa scortare loro dalla Marina Militare verso Lampedusa. Vediamo cosa sta succedendo
La Open Arms al centro delle polemiche di questo ultimo periodo, ferma nei pressi di Lampedusa in attesa di un porto sicuro e con tantissimi ospiti che hanno combattuto per lei. E ora?
La denuncia della Ong per la situazione drammatica
Dopo 13 giorni di stop in acque internazionali e la mobilitazione delle star del cinema, i riflettori puntati sulla Ong sono arrivati a destinazione. Una denuncia la loro per una situazione inaccettabile per tutti i migranti a bordo che necessitano di cure non solo mediche ma anche psicologiche per questo trauma.
Ora si stanno dirigendo verso Lampedusa dopo la decisione del Tar e del Ministro Trenta e nonostante il divieto firmato dal Ministro dell’Interno.
La decisione del Tar e del Ministro Trenta
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso della Ong, in merito al divieto di entrare in acque italiane dando così il via libera allo sbarco di 147 migranti.
L’imbarcazione si sta dirigendo verso Lampedusa, nonostante Matteo Salvini abbia firmato un nuovo divieto e negato questo sbarco annunciando anche il ricorso al divieto del Tar stesso.
Ma il Ministro della Difesa Trenta non ha firmato il divieto d’ingresso – come si evince su Ansa – ignorando l’ordine di Matteo Salvini e inviando le navi della Marina Militare come scorta per l’ingresso della Ong al porto di Lampedusa.
Il Governo spagnolo ha fatto sapere che si prenderà carico di una parte di migranti, per la ridistribuzione degli stessi.