Marwa, 5 anni, è stata rapita, stuprata e bruciata viva. Le indagini non si fermano e la polizia detiene un sospettato in stato di fermo.
In Pakistan una dolce bambina di 5 anni è morta brutalmente durante questo weekend:rapita, abusata sessualmente e bruciata viva.
Ritrovati i suoi resti dalla polizia in un cassonetto vicino l’abitazione della piccola.
Marwa, 5 anni, stuprata e bruciata viva
Aveva solo 5 anni la piccola Marwa quando un destino ingiusto ha messo fine alla sua vita nel modo più crudele e straziante.
Troppo piccola per difendersi e forse anche per chiedere aiuto o fuggire dal suo violentatore non ha avuto scampo.
La bambina era uscita da sola venerdì sera per andare a comprare dei dolci ma non è mai tornata a casa. Sulla via del ritorno ha incontrato il suo carnefice che l’ha rapita e ha poi abusato sessualmente di lei.
Percossa più volte, stuprata e poi uccisa. Il colpevole ha bruciato il cadavere della bambina per assicurarsi di cancellare ogni traccia di DNA sul corpo senza vita della piccola.
La polizia ha ritrovato il cadavere semi carbonizzato in una discarica non lontano da casa di Marwa.
La polizia di Kerachi, cittadina natale di Marwa, sta indagando per trovare il colpevole di quest’atto atroce e fare giustizia.
I rilievi fatti sulla scena del crimine e l’autopsia fatta al cadavere hanno rivelato che l’assassino ha colpito la bambina alla testa prima o durante la violenza sessuale.
Probabilmente per rapirla e farle perdere conoscenza affinché potesse agire indisturbato e abusare di lei senza che si dimenasse in alcun modo.
Nonostante il corpo fosse semi carbonizzato il medico legale ha comunque potuto riconoscere chiari segni di violenza e abuso sessuale, il killer non si è risparmiato.
Come si legge su La Stampa, la famiglia di Marwa ha dato l’allarme alla polizia lo scorso venerdì sera poiché la piccola non rincasava da ore.
Una morte brutale che riporta alla mente quella della piccola Zhora, uccisa per aver liberato dei pappagalli.
Più di 30 bambini uccisi a Karachi negli ultimi mesi
La famiglia della vittima è Pakistana e appartiene alla minoranza pashtun. Migrati a Karachi dalla provincia di Khyber piangono oggi la morte della piccola e indifesa figlia.
L’ashatag #JusticeforMarwa ha oramai invaso tutti i social pakistani: la popolazione vuole giustizia per Marwa con l’impiccagione, si cercano i colpevoli senza sosta.
Al momento un sospettato è in stato di fermo alla polizia locale ma non si sanno altre novità.
Almeno 12 bambine e 13 bambini sono stati violentati e poi uccisi proprio a Karachi dall’inizio del 2020. Stuprati e massacrati anche da gruppi di malviventi pedofili.