Dal primo aprile viene dato il via alla liquidazione degli assegni per le pensioni quota 100, senza verifiche. Ma gli stessi potrebbero essere richiesti indietro
Per le pensioni quota 100 l’Inps non controllerà i requisiti e liquiderà gli assegni a partire dal prossimo mese, ma gli stessi dovranno in certi casi essere restituiti. Cosa significa tutto questo?
La liquidazione degli assegni
Alla Camera dei Deputati è in corso la rifinitura e le variazioni sul Reddito di Cittadinanza, mentre per la quota 100 è già arrivata la conferma che dal primo aprile l’Inps provvederò alla liquidazione dei primi assegni.
Gli aventi diritto hanno 62 anni con 38 di contributi versati – che vedranno la liquidazione a partire dal prossimo mese. Perché si parla di liquidazione provvisoria?
Facciamo un piccolo passo indietro, infatti questa prima parte di assegni verranno assegnati senza che venga effettuato un vero e proprio controllo sull’avvenuta cessazione del rapporto di lavoro per tutti i dipendenti. Questo significa che se, successivamente, venisse scoperto il contrario tutti i soldi andrebbero restituiti.
I controlli sulla pensione
I datori di lavoro dovranno compilare e rilasciare il modulo UNILAV ovvero la Comunicazione obbligatoria unificata Lav: questo documento viene di norma redatto al momento dell’assunzione, cessazione del rapporto e pensione da parte di uno dei dipendenti.
L’Inps ha quindi dichiarato che si andrà avanti nel primo periodo in tal modo, come misura straordinaria:
“procederemo alla liquidazione provvisoria sulla base delle dichiarazioni di cessazione”
Evidenziando che in un secondo momento tutte le dichiarazioni subiranno un attento controllo, tale da permettere eventuali recuperi dei ratei indebiti corrisposti ugualmente nonostante la non veridicità dei documenti rilasciati.