Un ricalcolo sulle pensioni a causa del blocco delle rivalutazioni, a partire dal primo aprile. Ecco cosa cambia sugli assegni
Taglio netto alle pensioni con un ricalcolo e una limitazione all’interno degli assegni. Che cosa ci si deve aspettare?
Taglio alle pensioni
Il taglio è previsto per circa 5,6 milioni di pensionati che riceveranno un assegno con importo minore, a causa delle rivalutazioni dettate dal governo.
In questo caso specifico – come avevamo già anticipato in questo nostro articolo – si tratta di un freno alla perequazione sugli assegni con il ridimensionamento degli assegni erogati.
Cosa significa tutto questo?
- Per le somme che sono superiori a tre volte volte o inferiori a quattro volte ci sarà una rivalutazione pari al 97% e 77%
- Per le somme che sono superiori a cinque volte o inferiori a sei volte ci sarà una rivalutazione pari al 52 e 47%
- Per le somme nove volte il minimo la rivalutazione sarà pari al 40%.
Questo ricalcolo emerge grazie alla legge di Bilancio di fine dicembre 2018 – con le modifiche messe in atto dall’Inps proprio a decorrenza primo aprile. Nei prossimi mesi, come anticipato, partiranno i relativi conguagli.
I cedolini di giugno
Ci sono quindi dei tagli con il recupero delle cifre superiori erogate, che verranno conguagliate nel mese di giugno. Mentre il Premier Giuseppe Conte ha invitato alla calma evidenziando che la somma di cui si parla è minima, gli esperti non la pensano allo stesso modo.
Saranno gli importi medi a sentire molto di più questa regolamentazione insieme alle “pensioni d’oro” che subiranno un doppio ricalcolo – perequazione e pensioni alte. Naturalmente le associazioni di categoria sono insorte e cercano di capire come agire nei prossimi giorni.