La vicenda dei pescatori sequestrati in Libia ha ancora un punto interrogativo, ma Mattarella telefona alle famiglie confermando che sta seguendo la vicenda da vicino.
È importante ricordare che ci sono ancora i pescatori sequestrati in Libia che attendono di essere liberati. Ma il Presidente Mattarella telefona alle famiglie per far sentire la sua vicinanza a e il suo impegno.
Italiani sequestrati in Libia
Sono passati due mesi da quando i 18 pescatori di Mazara del Vallo sono stati arrestati in Libia e ora si trovano all’interno della caserma di Bengasi. Le famiglie sono in rivolta e non possono aspettare un minuto di più e non possono vivere in questo silenzio.
Il Corriere della Sera ha messo in evidenza che tutto la città si è mossa in aiuto di queste famiglie: il vescovo si occupa di pagare loro le bollette, il presidente dell’Assemblea Regionale fa arrivare 2.000 euro a famiglia mentre i sindacati stanno raccogliendo 1.000 euro a testa per supportare queste persone che attendono solo una risposta da parte del Governo italiano.
Il primo settembre sono stati fermati al largo di Bengasi mentre erano intenti nella pesca ma in acque internazionali che sono state rivendicate dai governi libici. Intanto il generale Haftar non ha alcuna intenzione di rilasciare gli uomini e tenendoli dentro la caserma, nonostante le pressioni da parte del Governo italiano e anche dei suoi alleati.
Le parole del Presidente Mattarella
Il sindaco di Quindici ha voluto far sapere – attraverso la sua pagina Facebook – che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato per rivolgere un messaggio alle famiglie di questi pescatori, evidenziando che si sta occupando di seguire l’annosa vicenda da vicino e che non si devono sentire abbandonati:
“mi ha chiesto di riportare parole di speranza e conforto a tutta la comunità”
Un gesto che il Sindaco ha reputato molto importante, come segno che le istituzioni siano vicine e si stiano occupando di questa brutta vicenda.