Piano Colao, individuate le infrastrutture di interesse nazionale
Il 6 giugno il Presidente della Task Force Vittorio Colao è rientrato in Italia per un incontro faccia a faccia a Milano, ma subito dopo è ripartito per Roma.
Il documento, contenente un centinaio di progetti per 20 obiettivi, prodotto dal Comitato di esperti è arrivato sul tavolo dopo una serie di confronti con esponenti del Governo, rappresentanti di categorie e manager.
Nel Piano di Colao sono state individuate le infrastrutture di «interesse nazionale» per le quali deve essere introdotta una procedura ad hoc, che consenta lo snellimento delle procedure per la realizzazione delle opere digitali e materiali.
Inoltre, dal documento emerge che devono essere rafforzati e accelerati gli investimenti per facilitare il reshoring, il rientro delle imprese che hanno preferito andare a produrre all’estero, per potenziare la green economy e per invogliare a tornate in Italia, beneficiando degli aiuti fiscali.
Nel piano di Vittorio Colao non mancano gli interventi a sostegno dell’occupazione femminile, che è stata quella più colpita, in termini di perdita di posti di lavoro.
Piano Colao: le riforme già in cantiere
Tra le proposte del piano Colao ci sono anche molte misure a cui il Premier Conte sta già lavorando per renderle effettive nel DL Semplificazioni, che sarà pronto a metà giugno.
Fra le riforme già in cantiere anche quella dell’abuso di ufficio, l’incremento al 30% dell’anticipazione concessa all’appaltatore di lavori pubblici, una limitazione della fattispecie del danno erariale per i funzionari pubblici, la semplificazione degli iter autorizzativi per l’edilizia privata e lo snellimento delle procedure per la valutazione di impatto ambientale.
Coronavirus, il piano degli investimenti pubblici
Entro un paio di settimane dovrà essere trovata una soluzione alla disputa che sta dividendo il Governo in merito agli strumenti per il rilancio degli investimenti pubblici.
Il Premier Conte, in una recente intervista al Corriere della Sera, ha sottolineato:
«Pronti a liberare decine di miliardi di investimenti».
Non appena sarà finita l’emergenza sarà necessario mettere a terra un grosso piano di investimenti infrastrutturali.
Ciò consentirebbe di fare rimbalzare il PIL, che ha subito un netto crollo.