Chi è Pierdante Piccioni, il medico accanto ai malati di Coronavirus, che ha perso 12 anni in 1 ora a seguito di un terribile incidente
Scopriamo insieme tutti i segreti di Pierdante Piccioni, il medico la cui storia ha ispirato la fiction Rai con Luca Argentero, DOC – Nelle tue mani.
Chi è Pierdante Piccioni
Nasce a Cremona, il 30 agosto del 1959, sotto il segno zodiacale della Vergine. Si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pavia nel 1986 e inizia immediatamente la pratica in ospedale.
Diventa primario al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Lodi, consulente del Ministero della Salute e docente universitario.
Oggi è in prima linea nella cura dei malati di Coronavirus, assieme alla sua equipe del unità SST operativa h24 in tutto il lodigiano.
Il terribile incidente
Il 31 maggio del 2013, la vita del primario, al top della sua carriera, cambia irrimediabilmente. A causa di un incidente stradale, durante il quale si schianta con l’auto lungo la Tangenziale di Pavia, finisce in coma soltanto per un’ora.
Al suo risveglio, però, il dottor Piccioni si rende conto di aver perso 12 anni di memoria, pensa che sia il 25 ottobre del 2001.
All’inizio, pensare di avere dei figli piccoli e ritrovarseli adulti, l’euro anziché la lira, una moglie con le rughe e una madre morta si è rivelato un vero e proprio shock. Il primario non era capace neppure di riconoscere quel volto invecchiato che gli restituisce lo specchio.
Dopo anni, però, l’uomo è riuscito a rimettersi in carreggiata con gli affetti e la professione.
La fiction ispirata alla sua storia
Dal 26 marzo 2020, Rai trasmetterà la fiction intitolata “DOC – Nelle sue mani”, ispirata proprio alla sua storia.
La serie prende spunto dai suoi libri, Meno Dodici e Pronto Soccorso, editi da Mondadori e scritti assieme a Pierangelo Sapegno.
Nella serie sarà Luca Argentero l’interprete di Piccioni, che il medico tiene a ringraziare:
“Mai attore più empatico potevano scegliere, un’emozione incredibile, la stessa di quando rai Fiction mi ha annunciato che avevano deciso di trarre questa serie dalla mia storia”.