Si continua ad indagare sul crollo del Ponte Morandi. Il gip in procura sta facendo pressioni sui periti e i consulenti che sono nel mirino per il loro comportamento.
Ponte Morandi: si deve valutare se ci sono gli estremi di reato per i consulenti degli indagati.
Ponte Morandi, si indaga sui consulenti indagati
E’ stato il gip Angela Nutini a porre l’attenzione sul comportamento dei consulenti degli indagati in merito al Ponte Morandi. La Nutini si sta occupando del secondo incidente probatorio sul perché il ponte di Genova sia crollato. I periti, intanto, hanno lamentato le pressioni ricevute dai colleghi che hanno reso il loro lavoro poco sereno.
Sarà Francesco Cozzi a valutare se ci sono o meno gli estremi per il reato. L’esito si potrà probabilmente conoscere nel corso dell’udienza interlocutoria di venerdì prossimo anche se potrebbe essere prorogata.
Si indaga sui periti
Lo scorso 19 dicembre, dei tecnici di parte hanno effettuato delle prove di carico di resistenza su una trave, facendosi carico delle spese. Dalle prove si è evinto che bisognava visionare degli atti. A quel punto, i periti del gip si sono opposti. Per loro quel passaggio non serviva. E’ stato proprio dopo quella richiesta che i tre periti hanno contattato il giudice per dire di star ricevendo pressioni. Perciò, il giudice ha ritenuto necessario segnalare il fatto in procura.
Oggi, 16 gennaio, in tribunale è stato ascoltato un testimone: il responsabile dell’area tecnica del primo tronco di Aspi. Il tecnico è stato interrogato sulla la galleria Bertè che è stata teatro del crollo di due tonnellate e mezzo di materiale, in parte dalla volta e, in parte dalle barriere fonoassorbenti.