Prof Prato, l’infermiera si difende: “La verità è un’altra”

Dopo la richiesta di condanna a 7 anni per la prof di Prato accusata di violenza su uno studente minorenne, l’infermiera ha provato a difendersi.

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La prof di Prato è imputata insieme al marito, accusato di aver assunto la paternità del figlio, nonostante sapesse di non essere il padre naturale.

Le accuse per l’infermiera

La prof di Prato era finita agli arresti domiciliari il 27 marzo dello scorso anno: l’accusa era di molestie nei confronti di un suo studente.

La donna, 32enne infermiera di professione, faceva ripetizioni private d’inglese al ragazzo con il quale avrebbe poi intrapreso una relazione clandestina. 

La denuncia era arrivata dalla madre del ragazzo, che aveva iniziato a notare un atteggiamento sospetto nel figlio. L’adolescente le aveva così raccontato tutta la verità.

La madre del ragazzo aveva quindi denunciato la prof di Prato.

Nel processo è imputato anche il marito della donna, per il quale l’accusa ha chiesto due anni di reclusione. L’uomo si sarebbe attribuito la paternità del figlio avuto con la prof, ma il padre naturale del bambino sarebbe proprio lo studente con cui la donna ha avuto una relazione.

Le parole della prof

L’infermiera accusata della violenza ha provato a difendersi, dopo la richiesta della Procura di una condanna a 7 anni di reclusione.

“Purtroppo ce l’aspettavamo, ma la nostra verità è un’altra”

avrebbe commentato la prof di Prato, come riferisce anche Tgcom24. 

La donna ed il marito hanno sempre dichiarato che i rapporti col minire sarebbero iniziati quando lui aveva 14 anni, mentre lui stesso avrebbe ammesso che, al momento della relazione, di anni ne aveva soltanto 13. Il che potrebbe ulteriormenete aggravare la posizione della donna.

Al di sotto dei 14 anni, infatti, non si può parlare di rapporto consenziente. Quindi per la prof è scattata l’accusa violenza se***ale su minore.

 

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