Il marito della professoressa accusata di violenza non ci sta e vuole con se quel bambino, cresciuto come suo per cinque lunghi mesi
Mentre le indagini sulla professoressa accusata di violenza continuano, il marito non ha dubbi e combatte per riavere il neonato con se come fosse suo figlio.
Le indagini sulla professoressa
Una vicenda ancora molto complessa i cui protagonisti sono una donna di 35 anni sposata e con due bambini, un marito e un ragazzino di 14 anni. Secondo la ricostruzione la donna, conoscente di famiglia, era stata assunta per dare ripetizioni di inglese al ragazzo sino a quando tra i due il rapporto non è diventato molto più intimo e completo.
La donna, nel mentre, rimane incinta e porta avanti la gravidanza insieme a suo marito convinto di esserne il padre. I genitori del ragazzo – dopo aver appreso dallo stesso della relazione e del presunto ricatto nei suoi confronti – hanno proceduto con una denuncia per abuso su minore. Il fatto è molto semplice, infatti è stato richiesto venisse fatto l’esame del DNA che ha confermato – come spiegato ampiamente in questo nostro articolo – che il padre del bambino non fosse il marito ma il ragazzo di 14 anni.
La richiesta del marito
Sulla questione annosa è intervenuto quindi il marito della professoressa di Prato, rimasto sempre e comunque vicino alla moglie:
“non voglio perderlo, lo sento ancora mio”
Come riportato da La Nazione, infatti, lo stesso ha intenzione di combattere per la sua paternità e per crescere quel figlio che oramai sente suo dopo tutti questi mesi. In base agli sms scambiati tra il giovane e la donna, sembra proprio che il marito sapesse tutto:
“i miei e mio marito sanno già tutto, puoi dire quello che vuoi”
Il Presidente del Tribunale dei Minori di Firenze ha dichiarato che l’attribuzione della paternità è automatica, quindi per il disconoscimento bisognerebbe intraprendere un’azione legale.