QE, la corte tedesca si prepara ad emettere un verdetto alla BCE
La corte costituzionale tedesca ha valutato il Quantitative Easing della BCE, o PSPP, che è stato introdotto nel 2015 fino al 2018 e poi riavviato alla fine del 2019.
L’idea alla base dell’iniziativa era quella di sostenere l’economia dell’Eurozona mantenendo bassi i costi di finanziamento.
Ma una nuova sentenza afferma che il governo tedesco non è riuscito a prendere provvedimenti per contestare la BCE in merito alla sua decisione di acquistare titoli di Stato.
La corte tedesca ha dichiarato che l’acquisto di obbligazioni della Banca centrale europea non ha rispettato il “principio di proporzionalità” e ha sottolineato che la stessa BCE si è spinta troppo oltre il suo mandato.
“La BCE non riesce a gestire il corretto equilibrio degli obiettivi di politica monetaria e di quelli della politica economica.
Pertanto, le decisioni in questione … eccedono il mandato di politica monetaria della BCE “,
ha dichiarato martedì la Corte tedesca in una nota.
Fondamentalmente, tuttavia, la Corte tedesca ha dichiarato:
“La decisione pubblicata oggi non riguarda alcuna misura di assistenza finanziaria adottata dall’Unione europea o dalla BCE nel contesto dell’attuale crisi del coronavirus”.
BCE, Programma di acquisto di emergenza pandemica
La BCE ha intensificato gli acquisti di titoli di Stato a marzo nel contesto della crisi del coronavirus, in un programma di acquisto di emergenza pandemica o PEPP.
Gli analisti temevano che la decisione del tribunale sul Quantitative Easing potesse “sollevare” problemi al programma pandemico.
Tuttavia, sussistono ancora dubbi sul fatto che la corte costituzionale tedesca esaminerà il programma di stimolo del virus in futuro.
“Ci vorrà del tempo per comprendere appieno le implicazioni della sentenza della Corte costituzionale tedesca sul programma di allentamento quantitativo della BCE oggi …
Ma questo potrebbe certamente diventare un vero problema per la BCE nella fase di ripresa della crisi”,
ha dichiarato in una nota l’economista di ING Germany, Carsten Brzeski.
Claus Vistesen, capo economista dell’Eurozona presso Pantheon Macroeconomics, ha affermato che
“si tratta di combattere le parole della corte tedesca e si conclude con un ultimatum e una minaccia per la BCE, per non parlare dei politici tedeschi”.