L’Ivass ha segnalato oggi di aver individuato diversi siti fake che commercializzano polizze assicurative false.
Si tratta di un fenomeno in crescita esponenziale: a fronte di 50 siti fake individuati nel 2017, si è passati a 103 nel 2018 e 168 nel 2019, con un incremento del 63,1% rispetto al 2018.
Nel 2020 sono stati individuati ben 148 siti fake e ingannevoli: se il trend continuasse si potrebbe arrivare a 226 siti.
Il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona commenta che si tratta di
“un bollettino di guerra”.
Lo scorso anno per la violazione dell’art. 193 del Codice della strada, sono state irrogate dalle forze dell’ordine 177mila sanzioni che variano da 849 a 3.396 euro.
Molti di questi utenti non sapevano che il loro veicolo non era assicurato e di essere vittime di una truffa.
Ma l’articolo 193 del Codice della strada non distingue tra chi si è incautamente fidato di un sito fake e tra chi con dolo decide consapevolmente di non assicurarsi.
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L’IVASS sottolinea come i versamenti dei premi assicurativi effettuati su carte di credito ricaricabili o carte prepagate siano irregolari e lo sono anche i pagamenti effettuati a favore di persone o società non iscritte negli elenchi degli intermediari abilitati.
L’IVASS ricorda di verificare, prima del pagamento del premio, che i preventivi e i contratti siano riconducibili a imprese e intermediari regolarmente autorizzati.
E’ bene consultare il Registro unico degli intermediari assicurativi (RUI) e l’Elenco degli intermediari dell’Unione Europea e gli elenchi delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia.
Inoltre, è bene consultare i siti internet non conformi alla disciplina sull’intermediazione e l’elenco degli avvisi relativi ai Casi di contraffazione, Società non autorizzate.
L’IVASS raccomanda di valutare attentamente la veridicità delle offerte assicurative proposte via Internet o per telefono.
E’ buon consiglio verificare che i siti riportino:
- i dati identificativi dell’intermediario;
- il numero e la data di iscrizione al Registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi;
- l’indirizzo della sede, il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo di posta elettronica certificata.