Dopo vari allarmismi infondati sul fatto che i nostri animali domestici potessero trasmetterci il Covid-19, una recente ricerca fa chiarezza.
La SARS-CoV-2 si diffonde principalmente da persona a persona attraverso goccioline respiratorie dovute alla tosse, agli starnuti e al parlare.
Coronavirus 2019
Non conosciamo la fonte esatta dell’attuale epidemia di coronavirus 2019 (COVID-19), ma sappiamo che originariamente proveniva da un animale, probabilmente un pipistrello.
Ci sono state varie informazioni e allarmismi infondati circa la possibilità che gli animali che abbiamo in casa fossero in grado di trasmetterci il Covid-19.
In realtà è stata pubblicata una ricerca che afferma che a dire il vero potrebbe avvenire proprio il contrario.
La ricerca è stata effettuata in Italia da un team di ricerca dell’università Statale di Milano e dell’università di Bari e pubblicata su Nature Communication.
Sotto esame un campione di 919 tra gatti e cani prelevati in massima parte dalla Lombardia, dove il Covid-19, è risultato più presente.
Per riscontrare la presenza di coronavirus, sono stati fatti oltre che degli esami sierologici per la ricerca di anticorpi contro Sars-CoV-2, tamponi molecolari orofaringei, nasali e rettali.
Come riferisce GreeMe, di questi 992 animali, in 528 casi erano stati effettuati test sui proprietari.
In questo modo sono stati confrontati e analizzati i tutti i dati.
Cani e gatti analizzati
Secondo lo studio dei dati gli esperti sono potuti arrivare a capire che i cani e gatti “di casa”, non solo non trasmettono il virus, ma che al contrario possono essere contagiati dai loro proprietari.
Inoltre secondo i risultati ottenuti dai risultati dei tamponi si è visto che erano del tutto negativi e tra questi anche quelli che erano stati eseguiti su animali che mostravano avere sintomi respiratori.
Tra questi erano presenti anche quelli i cui proprietari avevano contratto il coronavirus. Segno che gli animali non sviluppavano il virus.
In buona sostanza gli animali pur essendo entrati in “contatto” con il virus tramite i loro padroni hanno prodotto degli anticorpi. Questo studio induce a credere che il tempo di permanenza del virus in cani e gatti abbia prodotto una risposta solo a livello degli anticorpi.