E’ arrivato l’accordo definitivo tra i ministri sulla riforma Mes. In arrivo anche il così detto paracadute per il fondo salva-banche comune (SRF).
E’ arrivato l’ok dell’Eurogruppo ma, soltanto i capi di Stato e di governo, daranno la conferma politica al trattato rivisto sul Mes firmato a fine gennaio.
Accordo definitivo
E’ arrivato l’accordo definitivo sulla riforma del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità. Ad annunciarlo, fonti dell’Eurogruppo. Una riforma che, tra le novità, include anche il backstop, una sorta di paracadute con cui è stato chiamato il fondo salva-banche comune (SRF). Una sorta di rete di sicurezza che entrerà effettivamente in vigore nel 2022, ben due anni prima rispetto a quanto era stato stabilito. A renderlo noto è stato Olaf Scholz, ministro tedesco e presidente di turno dell’Ecofin.
Il Mes non è altro che un meccanismo ideato nel 2012 per risolvere le crisi dell’area 1. Il suo compito è quello di dare assitenza ai paesi dell’Eurozona che presentano problemi economici. Lo fa raccogliendo fondi e creando transazioni. Si finanzia emettendo obbligazioni, sui mercati finanziari, non da denaro pubblico.
Tra 10 giorni, si riuniranno capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea. Soltanto allora arriverà la conferma politica al Mes, la cui firma arriverà alla fine di gennaio. Successivamente, ogni singolo stato lo ratificherà con le votazioni parlamentari.
Le novità del Mes
Il Mes avrà un ruolo maggiore nell’analisi della sostenibilità dei debiti dei Paesi che chiedono il suo aiuto. Inoltre, ogni valutazione dovrà essere fatta in modo unanime. Mancherà l’automatismo. I privati potranno intervenire nella ristrutturazione eventuale del debito soltanto in casi estremi.
Non si prevedono riduzioni di rischio per le banche italiane, una condizione su cui sperava il fronte Nord. A precisarlo, è stato il ministro Gualtieri.
I casi più difficili per l’area euro restano Cipro e Portogallo. I Npls, in Italia, sono scesi di molto ma il loro peso, in rapporto ai crediti totali è elevato. Per quanto concrete i prestiti per l’emergenza sanitaria, non sembrano esserci relazioni tra i prestiti classici e quelli creati ad hoc.