La strage di Rigopiano non chiude il cerchio e per i familiari è l’ennesima presa in giro dopo l’archiviazione delle accuse
Rigopiano con i suoi 29 morti ora rivive con l’archiviazione per gli indagati nell’inchiesta e i familiari urlano alla vergogna.
Archiviazione delle accuse per 22 persone
Era il 18 gennaio 2017 quando una valanga ha travolto la struttura con la morte di 29 persone, il ritardo nei soccorsi e tutti i dettagli che sono emersi durante questi due anni.
Nella serata di ieri – come da Corriere della Sera – l’ennesimo colpo per i familiari delle vittime, con l’archiviazione per 22 indagati dell’inchiesta. Secondo il Tribunale di Pescara e il Gip Colantonio l’archiviazione è andata avanti anche per ex Presidenti della Regione Arbuzzo – ex sottosegretario alla giustizia e la funzionaria della protezione civile Caputi.
Le motivazioni sull’archiviazione evidenziano che:
“non si ritiene che gli elementi investigativi indicati negli atti dell’opposizione – irrilevanti – possano incidere sulle risultanze precise ed esaustive. tali non permettono di sostenere l’accusa in giudizio”
Per questo motivo i giudici sottolineano che i responsabili tecnici non hanno indicato ai politici che fosse necessario agire in tempo breve:
“i politici che si sono succeduti nel governo non possono essere responsabili per non aver emanato in tempo utile i provvedimenti per la formazione”
Il gip di Pescara sottolinea inoltre
“Nessun inadempimento o ritardo – può rivelarsi nella valutazione della tempistica di attivazione del Core da parte dei soggetti responsabili, in conseguenza del verificarsi degli eventi sismici del 18 gennaio 2017”
Lo sdegno dei familiari
I familiari dopo la lettura di questa sentenza restano come impietriti. Alessio Feniello – il padre di Stefano vittima della strage – contesta la decisione urlando il suo disprezzo tramite un post di Facebook.
“mi sento preso in giro dalla giustizia”
Dove seguono anche altri post dove chiede il parere degli utenti, proprio perché non gli sembra possibile che tutto questo sia accaduto sul serio, non volendo che la colpa un giorno ricada tra le persone che lavoravano all’hotel:
“sono stati assolti anche i tre personaggi che ci hanno fatto credere che stefano fosse vivo, uccidendolo due volte”