Nelle Regioni ancora differenze circa i tempi nel far tornare gli studenti sui banchi. E siamo a meno tre giorni.
Le Regioni vanno avanti in ordine sparso.
Riaprono le scuole?
In principio si era pensato che il rientro a scuola dalle vacanze natalizie sarebbe avvenuto in presenza per il 75%, poi sceso al 50%. Tuttavia a soli tre giorni dal rientro a scuola questo dato appare ancora un’incognita.
Nonostante la presa di posizione del ministro Azzolina, le Regioni non sembrano aver intrapreso tutte la medesima direzione e procedono in ordine sparso.
Se nel Veneto le superiori rimarranno chiuse fino al 31 gennaio, le scuole in Campania inizieranno ad aprire i cancelli dall’11.
Nell’ordinanza firmata dal presidente Luca Zaia viene decretato il proseguimento della didattica a distanza, fino a fine gennaio per le superiori.
Infatti Zaia ha affermato che aprire le scuole in questo momento non è prudente.
“Questa decisione comporta sicuramente un sacrificio per i ragazzi, ma dovevamo farlo per il bene della comunità”.
Anche in Friuli-Venezia Giulia, come scritto su TGCOM24, si sta pensando ad un’ordinanza che sposti dopo il 31 gennaio il rientro in classe dei ragazzi delle secondarie di secondo grado.
Ma poiché nessuna ordinanza per mano di Fedriga è stata firmata, ancora nulla è certo.
La decisione nel meridione
Il presidente Michele Emiliano per la Puglia dovrebbe decidere a breve se firmare un’ordinanza che, al pari di Zaia, proroga la Dad per le prossime settimane.
Nelle Marche per ora non è stata presa una decisione definitiva circa i termini del rientro, ma viene seriamente presa in considerazione anche la variante inglese del covid.
Quindi il vicepresidente Mirco Carloni nei prossimi giorni valuterà se continuare a distanza o meno.
Di parere opposto Luciano Caveri, assessore regionale all’istruzione, che per la Valle d’Aosta spiega:
“La Valle D’Aosta è pronta ad aprire le scuole superiori il 7 gennaio, la decisione di un rinvio sarebbe molto grave”.
Secondo l’assessore ci sarebbero nella Regione le condizioni di sicurezza per poterlo fare. D’altra parte ha convenuto Luciano Caveri, se le altre Regioni non sentono di potere aprire le scuole possono decidere in modo autonomo il rinvio mediante le proprie ordinanze.