Secondo un report dell’Ats con la riapertura della scuola il numero dei contagiati è passato da 239 a 363 in una settimana.
In Lombardia la didattica in presenza proseguirà per tutto il mese di febbraio anche se limitata al 50%. Sarebbe questa la prima decisione venuta fuori dal piano per la ripartenza della scuola durante la riunione convocata dal prefetto, Renato Saccone.
I tecnici sono stati costretti a chiudere i tornelli della metro
Nonostante in queste prime settimane il piano sembra reggere, sono emersi due dettagli non da poco. In primis il livello di contagio fra gli alunni, il quale sarebbe in aumento, ma non solo secondo i date della giornata di ieri i passeggeri in metropolitana sarebbero aumentati del 5%.
Un aumento improvviso rispetto alla scorsa settimana che ha causato diverse difficoltà ai limiti di capienza imposti dalla legge che ne ha dimezzato la tenuta. Passando ai dati sui contagi degli studenti, quest’ultimi si basano sulle ultime due settimane di gennaio quando le superiori erano ancora chiuse.
In quel lasso di tempo vi sono stati 239 studenti positivi ed oltre 2mila alunni in isolamento fiduciario. Oggi, invece, con la ripartenza anche delle scuole superiori questi numeri sono saliti di diverse unità.
Molti ragazzi con lievi sintomi sono stati messi in isolamento fiduciario
Gli studenti positivi, infatti, ora sono 363, compresi 96 tra insegnanti e personale scolastico, per un totale di 3.090 ragazzi in isolamento. Questo ovviamente non significa un maggiore contagio fra gli alunni ma bensì studenti che tornano a scuola con sintomi lievi e vengono di conseguenza “scoperti”.
Per sapere il vero numero di contagiati fra le mura scolastiche, infatti, bisognerà almeno attendere un paio di settimane. A questo proposito il dibattito sulla didattica in presenza al 50% sarà centrale nell’incontro tra Prefetto e dirigenti scolastici dei prossimi giorni.
Passando ai trasporti, il potenziamento dato dalle navette ha aiutato non poco lo scongiurarsi di assembramenti. Nonostante ciò i tecnici dell’Atm sono stati costretti a bloccare i tornelli della metro diverse volte per evitare che le presenze superassero il 50 per cento imposto dalla legge negli ultimi giorni.