Sea Watch, Carola Rackete interrogata dal Gip che ha preso una decisione in merito al suo stato di arresto. Ecco cosa è emerso durante il colloquio
Riflettori puntati sulla Sea Watch e sull’interrogatorio di Carola Rackete, dove sono emersi importanti dettagli che hanno fatto prendere una decisione al Gip.
L’interrogatorio di Carola Rackete
La comandante della Ong deve rispondere dell’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione, tentato naufragio e per non aver obbedito all’alt di una nave da guerra – speronandola per entrare al porto forzatamente.
Ieri è stata la giornata dedicata al suo interrogatorio, con la presenza del giudice per le indagini preliminari Alessandra Vella. La comandante ha evidenziato di non aver mai avuto intenzione di speronare la motovedetta della Guardia di Finanza:
“non volevo colpirli, pensavo si spostassero”
Nel mentre è già stato deciso un secondo interrogatorio per il 9 luglio – proprio per mandare avanti il colloquio in merito dell’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Un fascicolo aperto per “disobbedienza a nave da guerra”, ovvero la decisione da parte del comandante di violare l’ingresso nelle acque italiane trasportando dei migranti – 42 in questo caso.
Carola ora resta agli arresti domiciliari ed entro questa mattina il Gip dovrebbe decidere se convalidare l’arresto o procedere in maniera alternativa.
Le parole del Ministro dell’Interno Matteo Salvini
Il Ministro dell’Interno nonché vice premier Matteo Salvini ha commentato duramente:
“espelleremo comunque carola rackete”
Evidenziando che dalla giustizia si attende pene severe, per chi ha ignorato le leggi italiane nonché attentato la vita ai militari italiani:
“dagli altri paesi mi aspetto silenzio e rispetto”