Siria, Erdogan non si ferma. Luigi Di Maio: “Bruxelles non accetti ricatti e agisca”

Erdogan non si ferma così come il raid contro la Siria. I Paesi europei chiedono di intervenire, così come Luigi di Maio a gran voce

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Non si ferma e si va avanti in Siria, mentre il Presidente turco non accetta condizioni e i politici europei chiedono a Bruxelles di intervenire

La situazione in Siria

Non si placa la situazione e i media riferiscono di centinaia di vittime curde che sono cadute nei bombardamenti. Stessa situazione per le persone che sono in fuga dalle zone di conflitto.

Erdogan ha minacciato tutti i Paesi dell’Unione Europea invitando a farsi da parte altrimenti avrebbe scatenato una invasione di rifugiati.

Nel mentre i media come NewsWeek, evidenziano che alcune fonti dell’intelligence curdo-irachene insieme ad un funzionario di spicco del Pentagono avrebbero confermato il bombardamento di alcuni uomini delle forze speciali americane: un errore da parte delle forze turche durante il loro raid.

Le forze americane hanno una compagni formata da un massimo di 100 uomini ed erano presenti sulla collina di Mashtenour – gli stessi sarebbero stati raggiunti da colpi di artiglieria pesante sparati dai militari turchi.

L’ambasciatore turco in Italia Murat Salim Esenli ha dichiarato che con queste operazioni militari si stanno difendendo non solo le frontiere turche ma anche quelle della Nato e Unione Europea:

“la situazione non è bianco o nero, come presenta la stampa. e purtroppo la ue sta saltando sul carrozzone dell’anti turchia”

La posizione dell’Unione Europea

Il viceministro francese Amelie de Montchalin ha evidenziato

“c’è la possibilità di imporre sanzioni alla turchia, il documento è sul tavolo e ne discuterà il consiglio europeo della settimana prossima”

Il ministro degli esteri Luigi Di Maio, chiede a gran voce di agire:

“bruxelles non accetti ricatti e agisca con una sola voce”

In Olanda viene definito che si sospenda la vendita di armi alla Turchia.

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