In Siria Erdogan non si ferma e intende finire quanto iniziato. Ma Trump attacca e per firmare un esecutivo in merito alle sanzioni: ecco gli aggiornamenti
Erdogan non si ferma e vuole finire il suo lavoro iniziato in Siria. I Paesi Ue bloccano la vendita delle armi e Trump è pronto a siglare un ordine esecutivo per imputare sanzioni.
L’attacco di Erdogan
Non c’è pace al confine siriano, dove i turchi sono intervenuti per combattere i terroristi curdi. Erdogan non ha alcuna intenzione di fermarsi e vuole terminare quanto iniziato.
L’Unicef informa che sono 70.000 i bambini che, secondo una stima, hanno dovuto abbandonare la loro casa situata nella zona nord est del Paese. Un dato impressionante dove evidenziano che circa 4 bambini sono stati uccisi e altri 9 feriti – con un bilancio che potrebbe aumentare a vista d’occhio.
L’organizzazione conferma di essere a lavoro per garantire una assistenza immediata non solo ai bambini ma alla popolazione stessa, con una prima assistenza a tutte le famiglie donando acqua e cibo visto quello che stanno subendo.
Erdogan nonostante le parole di Trump e dell’Unione Europea non intende fermarsi:
“finiremo quello che abbiamo iniziato!”
Confermando che l’avanzata turca militare proseguirà senza sosta:
“andremo fino in fondo, siamo determinati”
Le truppe hanno raggiunto Manbij, una località di grande strategia militare che viene controllata dai curdi al di là del fiume Eufrate.
Le parole di Donald Trump
Donal Trump ha invitato un messaggio sul social Twitter dove evidenzia che sarà sua cura firmare un ordine esecutivo che
“impone le sanzioni contro dirigenti ed ex dirigenti del governo turco e qualsiasi persona che contribuisca alle azioni destabilizzanti”
Intanto nella notte il Presidente Americano ha chiamato il Presidente Turco, chiedendo di cessare il fuoco e fermarsi.
L’Unione Europea condanna ogni azione militare e chiede venga cessato il fuoco, mentre alcuni Paesi Europei hanno già determinato lo stop alla vedita delle armi.