C’è una svolta sul caso della strage di Erba e Azouz porta avanti la sua battaglia: i nuovi reperti saranno riesaminati. Olindo e Rosa innocenti?
Riflettori nuovamente accesi sulla strage di Erba? Sembra di si e ora le cose iniziano a cambiare anche per Rosa e Olindo. Ecco cosa sta succedendo.
La svolta sul caso di Rosa e Olindo
Azouz Marzouk non ha dubbi e si batte al fine di dimostrare che i due in carcere -accusati della morte di 4 persone – siano innocenti. La Cassazione accoglie la richiesta di esaminare i nuovi reperti, al fine di verificare se qualcosa nelle indagini non sia andato secondo i giusti parametri.
Storie Italiane ha parlato del caso, con giornalisti e la psicologa forense Roberta Bruzzone – mettendo gli accenti dove mancavano. Rosa e Olindo sono innocenti e accusati di omicidio?
Un ergastolo è sulla loro schiena ma dopo la prima intervista di Rosa a Le Iene, tutto sembra essere cambiato. Il giornalista Raffaele Manti ha evidenziato che tra i reperti da esaminare ci sarebbe un cellulare
“forse di raffaella castagna”
un nuovo Dna e dei peli:
“sarebbe interessante analizzarli perché non è mai stato fatto prima”
Sottolineando che altri sono andati distrutti:
“i ris trovarono un dna estraneo a rosa. nei luoghi del delitto non ci sono le loro tracce”
L’analisi di Roberta Bruzzone
La psicologa forense, in questi giorni occupata con l’omicidio di Piacenza, ha tracciato una sua analisi in merito a questa svolta sul caso essendo anche la consulente della difesa dal 2008:
“a noi interesserebbe accedere al server completo delle intercettazioni relative anche alle testimonianze di frigerio”
Evidenzia infatti che uno degli elementi falsi, sia che Frigerio abbia riconosciuto Olindo. Quello che ora sarebbe il caso di fare, dopo l’analisi dei reperti, è un processo di revisione.
Azouk Marzouk non ha dubbi in proposito:
“se c’è una strage simile, come fai a bruciare subito il corpo di paola galli?”
Esortando la vittima cremata avrebbe potuto dare elementi importanti, anche per chiarire la successione delle morti e l’arma del delitto utilizzata.