La strage di Rigopiano è davanti ai nostri occhi e Alessio Feniello attende la sentenza per un gesto innocente, fatto per ricordare il figlio morto durante quella terribile giornata
Una udienza rinviata per la strage di Rigopiano e per Alessio Feniello, colpevole solo di aver voluto omaggiare il figlio dopo la sua morte.
Cosa ha fatto Alessio Feniello?
Alessio Feniello è prima di tutto un padre che ha perso il figlio durante quella terribile valanga che ha travolto l’Hotel, dove ci sono stati 29 morti per schiacciamento, ipotermia e asfissia. Un ritardo nei soccorsi non solo dovuto al maltempo ma anche per negligenza – proprio perché nessuno ha dato credito a chi chiamava per chiedere aiuto.
Stefano è una delle vittime e il padre ha voluto ricordarlo violando i sigilli delle Forze dell’Ordine, posti intorno a tutta l’area della tragedia. Lui ha portato un fiore nel ricordo di Stefano ed è stato denunciato per aver violato un’area sotto sequestro da parte della Magistratura.
Un gesto condannato con una multa e in secondo luogo da una udienza, che ora è stata rimandata.
Udienza rinviata per il gesto a Rigopiano
Il rinvio dell’udienza per Alessio Faniello è stata datata 16 aprile:
“questa è una pagliacciata, se verrò condannato non tirerò fuori un euro e piuttosto mi farò il carcere”
Questo il suo sfogo al termine dell’udienza, visto che il giudice ha predisposto il rinvio dopo l’ammissione delle prove.
Faniello si è difeso evidenziando che la zona intorno alle macerie fosse aperta a tutti quelli di passaggio. Una multa iniziale di 4.500 euro e il rifiuto da parte dell’uomo di pagarla, tramite opposizione del suo avvocato: per questo motivo la vicenda è stata trascinata in aula.
La moglie è stata assolta – per lo stesso reato – a seguito di tenuità del fatto:
“mia moglie è stata prosciolata per lo stesso motivo, mentre io condannato”