Una strage di migranti in Libia con raid contro un centro di detenzione. Vertiginoso bilancio di morti e feriti
Una notte di carneficina con la strage di migranti in Libia attraverso il raid aereo che non ha lasciato scampo a 40 persone, ferendone altre 80. Ma il bilancio è destinato a salire vertiginosamente
Raid aereo contro centro di detenzione migranti
Nella tarda serata di ieri uno dei centri di detenzione di Tripoli – Tajura – è stato preso di mira attraverso un raid aereo.
E’ bastato un attimo e l’hangar della prigione dove si trovavano più di 200 migranti è stato preso d’assalto dilaniandolo in pochi secondi. Il bilancio attuale è di 40 morti e 80 feriti gravi, tutti di nazionalità differente africana.
Il portavoce del servizio medico – Malek Mersek – ha confermato che il bilancio potrebbe salire gravemente nelle prossime ore.
La responsabilità del raid aereo
Il comunicato esteso dal Governo di accordo nazionale ha ritenuto responsabile l’Esercito nazionale libico coordinato da Khalifa Haftar, da loro aggettivato come “criminale di guerra”.
Questo, come si evince dai media locali, deve essere considerato come il raid più violento e sanguinoso degli ultimi tempi, sia di terra e sia di aria.
Tutta la violenza è stata divulgata sui social network, dove vengono postate le foto delle persone senza vita o di quelle ferite gravemente – sottoposti urgentemente a degli interventi chirurgici. Tantissime foto che stanno facendo il giro del web e testimoniano la cruda realtà di questo raid offensivo.