A sporgere denuncia sono stati i familiari delle vittime, cui sarebbero stati sottratti i gioielli che indossavano al momento del ricovero.
L’azienda sanitaria tarantina ha aperto un’indagine interna.
Furti di gioielli ai defunti covid
Anelli, orologi, fedi e cellulari che appartenevano a pazienti morti per coronavirus e mai più restituiti ai parenti delle vittime. È quanto denunciato dai familiari di alcuni defunti covid.
Gli episodi sarebbero avvenuti nell’ospedale Moscati di Taranto. Come riferisce anche l’Ansa, gli oggetti non sarebbero mai stati riconsegnati ai parenti delle vittime.
Aperte due indagini
A seguito delle denunce, l’azienda sanitaria locale ha aperto un’indagine interna, accanto alla quale è partita anche un’inchiesta della magistratura tarantina.
Al centro delle due indagini ci sarebbero anche casi di morti sospette e metodi poco consoni per comunicare il decesso di un paziente ai parenti della vittima.
Tra i cellulari restituiti, alcuni sarebbero stati completamente resettati, facendo perdere così importanti ricordi.
Secondo i parenti dei defunti, sarebbe stato registrato qualcosa di strano all’interno dell’ospedale, che quindi doveva essere cancellata dalla memoria degli smartphone.
I familiari di otto pazienti covi morti nell’ospedale tarantino si sono uniti nel gruppo ‘Per i nostri parenti’.
Tra gli episodi raccontati dai parenti delle vittime, ci sarebbe quello di un paziente la cui figlia avrebbe ricevuto la telefonata di una dottoressa che lamentava la mancanza di collaborazione da parte dell’anziano a tenere la maschera dell’ossigeno. Il tutto urlando al telefono.
La dottoressa avrebbe detto
“Se non la tiene muore”.
Pochi minuti dopo lo stesso medico avrebbe chiamato la figlia del paziente annunciandole così il decesso del padre:
“Gliel’avevo detto che moriva, ed è morto”.
I furti denunciati sarebbero almeno 8. Toccherà ora alle indagini fare luce sulla vicenda, che ha gettato un’ombra sull’ospedale tarantino.