Polemica per il terremoto al Centro Italia dove ancora dopo tre anni gli interventi di ristrutturazione sono minimi
Il terremoto nel Centro Italia del 2016 ha distrutto tutto ma ancora oggi non sono stati eseguiti lavori per la ricostruzione completa. Perché si è fermato tutto?
La ricostruzione dopo il sisma
Era agosto del 2016 quando il sisma ha distrutto tutto il Centro Italia, colpendo la provincia di Rieti con epicentro ad Accumoli. Il sisma ha colpito anche il Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo portandosi via 300 persone morte per i vari crolli.
I fondi stanziati per aiutare le regioni ammontavano a 2 miliardi e 160 milioni di euro: perché ne sono stati spesi solo 49?
Il Tempo si è occupato di questa vicenda, dove emerge che il rallentamento dei lavori sia stato determinato da tantissimi fattori. Uno tra tutti la quantità di macerie da rimuovere che ammontavano a più di 2 milioni e mezzo di tonnellate.
Non solo, perché si aggiunge la lentezza degli enti locali, la poca preparazione dinanzi a certe calamità naturali violente e tutti i cambi di amministrazione avvenuti in questi tre lunghi anni.
Ad oggi risulta quindi essere quasi tutto fermo e ancora da iniziare. Il quotidiano evidenzia inoltre di come i fondi fossero stati ripartiti per i vari settori tra scuola, chiese, progetti di edilizia e dissesti.
Da non dimenticare tutti i soldi che sono arrivati grazie agli italiani – e non – che hanno inviato un sms solidale e dove sono stati raccolti circa 33 milioni di euro destinati agli interventi speciali.
Tutto questo, come emerge sempre dal quotidiano, avrebbe portato a 3mila interventi. Oggi sono stati realizzati solo 15 interventi sui complessi scolastici. E tutto il resto? La popolazione insorge e chiede spiegazioni in merito, ma soprattutto una data certa per riprendere in mano la propria vita.