Le condizioni dell’unico sopravvissuto restano gravi, ma stazionarie. Le prossime 48 ore saranno decisive per capire l’evolversi del quadro clinico.
Intanto proseguono le indagini per chiarire cosa non abbia funzionato nell’impianto di sicurezza e come mai non sia scattato il freno, come accaduto per l’altra cabina della funivia.
Le condizioni del piccolo Eitan
Doveva essere una tranquilla domenica in famiglia, invece per Eitan, 6 anni ancora da compiere, la giornata di ieri si è trasformata nella più drammatica che potesse mai immaginare.
Il bambino era nella funivia che va dal Lago Maggiore al Mottarone, precipitata nel vuoto poco prima di raggiungere la sua destinazione.
Nella tragedia, costata la vita a 14 persone, compreso un bimbo di 5 anni, il piccolo Eitan ha perso la mamma, il papà, il fratellino Tom, 2 anni appena ed i bisnonni materni.
Ricoverato d’urgenza all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, le sue condizioni sono ancora molto gravi.
Le prossime 48 ore saranno decisive per capire l’evolversi della situazione. I medici non possono ancora escludere traumi al cervello.
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Al momento il bambino è sedato e non sa ancora nulla su quanto accaduto alla sua famiglia. A salvare Eitan potrebbe essere stato l’abbraccio del suo papà, l’ultimo che è riuscito a donargli.
“Per essere riuscito a sopravvivere al terribile impatto è probabile che il padre, che era di corporatura robusta, abbia avvolto con un abbraccio suo figlio”
hanno spiegato dal Regina Margherita.
Le indagini
Intanto sulla tragedia che ha scosso il Piemonte e l’Italia intera proseguono gli accertamenti.
“Partiamo da una evidenza empirica, il cavo si è tranciato e il sistema di freni di sicurezza, pacificamente, non ha funzionato”,
ha spiegato a La Repubblica il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi.
Le accuse che rischiano le varie aziende coinvolte nella vicenda sono di attentato alla sicurezza dei trasporti, con conseguenza di disastro colposo.
L’area in cui è avvenuta la tragedia è stata posta sotto sequestro.
“Il gestore della società Ferrovie del Mottarone, Gigi Nerini, è molto provato. Al momento non è chiaro quello che è successo”
ha spiegato il suo legale.
Al culmine dello scorso anno erano stati effettuati dei controlli sui cavi, che avrebbero dovuto essere sostituiti nel 2029.