La tragedia di Piazza San Carlo – Torino – non è rimasta impunita anche se le parole dell’avvocato difensore, fanno insorgere alcuni dubbi
La tragedia di Piazza San Carlo non si dimentica e si attendeva da tempo la sorte dei quattro ragazzi, che per inscenare una rapina crearono un caos finito nel peggiore dei modi.
La tragedia di Torino nel 2017
Era il 3 giugno 2017, quando sul maxi schermo di una delle piazze più grandi ed importanti si stava trasmettendo la partita della finale di Champions League Juventus – Real Madrid.
Aria di festa, divertimento, bambini con le proprie famiglie e ragazzi che facevano il tifo per la propria squadra del cuore sino a quando lo scenario cambiò completamente.
Erano quattro i ragazzi di origine magrebina che, per inscenare una rapina, spruzzarono dello spray al peperoncino – seguito da un boato. Le persone si convinsero fosse un attentato così inizia il fuggi fuggi generale.
Centinaia i feriti e due morti, per una sera che avrebbe dovuto essere di festa e non di tragedia. La città ricorda ancora Erika Pioletti e Marisa Amato, che morirono per le lesioni di quella notte.
I quattro ragazzi sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza, mentre scappavano dopo la loro tentata strage.
La decisione del tribunale
I quattro ragazzi sono stati condannati dal Tribunale, con sentenze differenti che porta loro a 10 e 4 mesi di carcere, mentre uno di loro con una pena di 10 anni e 3 mesi per non aver partecipato ai furti.
L’accusa nei loro confronti è di omicidio preterintenzionale, rapina, furto e lesioni.
I Pm Roberto Sparagna e Paolo Scafi avevano fatto richiesta per 14 anni e 20 giorni, mentre l’avvocato difensore evidenzia che si sarebbe aspettato una sentenza differente:
“non fu la rapina all’origine della tragedia”