Continuano le indagini sul treno deragliato a Lodi lo scorso giovedì mattina. I 5 operai indagati per il disastro ferroviario si difendono.
È previsto per oggi il conferimento alla Procura per accertare cause e responsabilità del treno deragliato a Lodi.
Indagati 5 tecnici Rfi
Per il disastro ferroviario di Lodi sono 5 gli operai indagati. Il deragliamento ha provocato la morte di due macchinisti, Giuseppe Ciucciù e Antonio Di Cuonzo, e il ferimento di 32 persone.
Per loro, come riporta anche Rainews, le accuse sono di disastro ferroviario, lesioni ed omicidio colposo.
Al centro delle indagini uno scambio ferroviario che potrebbe non essere stato riposizionato correttamente dopo la manutenzione. I 5 indagati sono stati interrogati per diverse ore e tutti hanno confermato la stessa versione dei fatti:
“Lo scambio era nella giusta posizione”.
Gli operai avrebbero smesso di lavorare una mezz’ora prima del deragliamento, avvenuto alle 5:30 di giovedì mattina.
L’accusa è che i tecnici Rfi non abbiano svolto un’adeguata attività, il che avrebbe causato il disastro ferroviario e la morte dei 2 macchinisti.
In base alla ricostruzione fornita dagli stessi operai durante l’interrogatorio, i tecnici avrebbero inziato i lavori di manutenzione verso la mezzanotte di giovedì. I lavori sarebbero poi terminati verso le 4:45, senza aver risolto il guasto.
Al via il cantiere per la rimozione del Frecciarossa
Nella giornata di oggi la Procura conferirà ufficialmente gli incarichi per le indagini sul treno deragliato a Lodi. Proseguono intanto i lavori tra Livraga e Ospedaletto per rimuovere le carrozze del Frecciarossa.
Occorreranno diversi giorni di lavoro e non è ancora stata data conferma ufficiale della data effettiva in cui avverrà la rimozione della carcassa.
Eseguite le autopsie sui corpi dei due macchinisti che hanno perso la vita. Domani si terranno i funerali delle vittime.
Le esequie di Giuseppe Cicciù si svolgeranno a Cologno Monzese, quelle di Antonio Di Cuonzo a Pioltello.